DEI CONTI DI WURTEMBE11G tì7 circa sedici miglia. non comprese le parti staccate della sua estremità meridionale, nè la signoria d’Heindenheim, clic parimente è disgiunta dal resto. Questo ducato contiene settanta città, ira grandi e picciole, c circa mille du-ccnto fra borghi, borgate, villaggi e borghetti, ed è senza eccezione una delle più fertili c più aggradcvoli contrade dell’AIcmagna. Vi abbondano in essa il grano, il vino, le frutta, i bestiami, ed infine tutto ciò clic rendesi indispensabile ai primi bisflgni, o che serve ai piaceri ed ai comodi della vita. Gli abitatori s’applicano molto all’agricoltura, e l’industria, incoraggiata dalla saggezza dei sovrani, d’anno in anno si aumenta: di qua ne viene che la popolazione è ragguardevolissima relativamente all’ estensione del paese, mentre, unita a quella di Montbeliard e delle signorie che sonovi annesse, oltrepassa il numero di sciccntomila abitanti. Il duca di Wurtcmberg esercita la giustizia senza appellazione in materia criminale, e quanto poi al civile possiede il privilegio de non appellando. Il suo ducato è un feudo maschile dell’impero, ed egli nella dieta di Rali-sbona ha due voci nel collegio dei principi, una come duca di Wurtembcrg c l’altra come conte di Montbeliard. Nella sua qualità di duca di Wurtembcrg ci dev’ esser annoverato fra le antiche auguste famiglie, il cui diritto di alternativa fu stabilito mercè i trattati degli anni 1640 e 17/jo. Nel circolo poi di Svevia egli esercita in comune col vescovo di Costanza il diritto di convocarne i membri, ed è investito in particolare della dignità di direttore del circolo, nelle cui diete possedè due voci, una come duca di Wurtembcrg, l’altra come signore di Fussingue. La porzione che di recente possiede della contea di Limburgo gli attribuisce il titolo di membro del circolo di Franconia. L’autorità del duca viene ristretta da quella degli stati del paese, senza l’assenso dei quali non può emanare veruna legge nè stabilire alcuna imposta. Questi stati, dopo la separazione della nobiltà, consistono in quattordici prelati, ovvero abbati, ed in settanta città e baliaggi. Ciascun anno un determinato numero di rappresentanti degli stati del paese si raduna due volte coll’assenso del duca, affine di regolare le ordinarie faccende e di deler-