DEI DUCHI DI SASSONIA cui»i dorainii fino alla concorrenza di questa somma. Essendo morto l’elettore Maurizio di lui successore, siccome in appresso vedremoagli n luglio 1553, nulla egli omise per farsi restituire ciò che aveva perduto; ma tornò vana ogni pratica. Tuttociò che le negoziazioni del re di Danimarca e d1 altri principi poterono ottenere a di lui vantaggio fu questo soltanto che gli si lasciasse, vita sua durante, il titolo di elettore, che Augusto successor di Maurizio di lui fratello gli cedesse le contee d’Altemburgo, di Sachsemburgo, di Isenberg ec., e che venendo a mancare la linea di Augusto stesso, avesse a tornar in lui quanto era appartenuto a Giovanni Federico. Codesta transazione venne da Giovanni Federico sottoscritta alcune ore prima della sua morte, la quale avvenne a’3 marzo del 1554 nel castello di Weimar, nonché da’suoi tìgli, che il seguente anno ratificarono ogni cosa in un’, assemblea tenutasi a Naumburgo. Per tal modo fu rinnovellato in pari tempo l’antico patto di aliratellanza ereditaria, di successione e di reciproca difesa, soventi volte violato in fino allora pclla malvagità dei tempi fra la- casa di Sassonia, di Brande-burgo e d’Assia (Imhoff). Il signore di Thou tesse dell’elettore Giovanni Federico il seguente elogio: « Era que-5) sti, sono sue parole, un grand’uomo, che per confessione » dei medesimi suoi nemici eguagliava pella’ dolcezza del » suo Carattere, pella sua prudenza, e per grandezza di » animo i più ottimi principi; superiore anche a molti fra » essi per la costanza con cui trionfò della malvagia forti tuna ». Avea egli sposata nel 1527 Sibilla, figlia di Giovanni il Pacifico duca di Cleves, di Berg e di Julicrs, dalla quale lasciò tre figli : i.° Giovanni Federico II duca di Sassopia-Gotha, il quale, nato nel dì 8 gennaio del 1529, si rese più odioso ancora del padre suo all’imperatore per aver oilerto un asilo a Guglielmo di Grumbach ed a’suoi complici, proscritti a motivo dell’assassinio che avea-no commesso contro il vescovo di Wurtzburgo. Essendo per tanto egli stesso condannato al bando dell’impero dall’imperatore Massimiliano II, l’esecuzione di tal decreto venne affidata all’ elettore Augusto, il quale, assediatolo nel castello di Grira-