78 CRONOLOGIA STORICA mune la contea di Wurtcmberg dopo la morte ili Ulrico III lor padre. Il carattere di questi due fratelli formava un perfetto contrasto: il maggiore, bollente per le imprese guerresche, si traeva con ciò il soprannome di Rissoso ovvero di Contenzioso, attese le zuffe a cui venne sovente senza motivo co’propri vicini. Ulrico, per lo contrario, amico della pace, evitava tutto ciò che potesse turbarla, ed abbandonava al fratello la principal parie del governo. Pure, trascinato finalmente dai consigli della sua sposa Catterina d’ Helfcmberg, egli chiese la divisione dei domimi ; senon-chè Ebcrardo, spalleggiato dall’imperator Carlo IV, costringevate a desister dalla sua domanda. Morto nel 1347 l’impcrator Luigi di Baviera, Carlo IV di lui successore raffermava ne’due fratelli il possesso dei feudi e delle dignità di che erano già rivestiti, ed inoltre donava loro settanta-mila fiorini per averlo essi riconosciuto fra i primi. Ebe-rardo, all’ ombra del suo titolo di landvogt, riguardandosi come sovrano della Svevia, volle esigere dalle città imperiali di questo ducato ragguardevoli somme, ed avutone un rifiuto, pigliò le armi per conseguir colla forza ciò che colla buona grazia non avea potuto ottenere. Essendosi tutte riunite, dopo una sconfitta che quella d’Ulma ebbe a provare, esse innalzarono le lor querele per siffatta tirannide al-l’imperator Carlo IV, nò certo il fecero invano: questo principe, allora assodato sul trono imperiale, parlò con tuono assoluto, ed intimò ad Ebcrardo di spogliarsi della sua advozia^ trasferendola in pari tempo a Roberto (e non Robino ) conte palatino del Reno. Ebcrardo, ben lungi dall’obbedire, conchiuse un segreto trattato colla casa austriaca per mantcnervisi ; senotichè, dopo varie ostilità corse fra lui e le città della Svevia, venne costretto ad accordar loro la pace cd a riconciliarsi coll’ imperatore, rinunziando all’advozia e cedendo all’impero la città d’AIen, eh’oragli stata data in pegno dai conti d’ Oettfngcn. Questa riconciliazione, che avverossi nel i36o, fu sincera da entrambe le parti: l’imperatore restituì al conte la sua advozia e lo spalleggiò con tutta la sua autorità in una contesa insorta fra esso e la nobiltà del paese, che volca sottrarsi alla sua dominazione. Eberardo ottenne inoltre due singolari prerogative: la prima fu quella che le sue cause, quelle dei