DEI DUCI1I DI WURTEMBERG 93 riguadagnò l’affetto, abiurando la religione cattolica per abbracciare il luteranismo. Ulrico nel 1544 faceva sposare Anna principessa di Brandeburgo-Anspach ed affidavagli pure il governo di Montbeliard, ov’egli si recò a risiedere. Tornatosi dopo la morte del suo genitore nel Wur-temberg, ci ne prese il possesso; 0 nel i552 per lo trattato di Passaw giunse ad ultimare la lite già intentata al duca Ulrico, accusato di fellonia, siccome pure ad allontanar dalle sue fortezze le truppe spagnuole e ad abolire l1 interim. Liberato da tutti gl'impacci che gli avevano tolto di seguire le proprie intenzioni, egli si occupò precipuamente nel dar consistenza alla nuova religione adottatasi nel suo paese ed alle istituzioni clic n’erano conseguenza. Nè però neglesse le altre parti della pubblica amministrazione; alle bizzarre e spesso contraddittorie consuetudini sostituì un codice di leggi ragionevoli cui fé’pubblicare nel 1555 dopo aver consultato gli stati del paese. Questo codice, ed una quantità di ordinanze che emanò pella riforma della polizia, pel regolamento delle foreste, per 1’ eguaglianza dei pesi e delle misure, pel bando della mendicità e per l’incoraggiamento dell’industria gli meritarono il soprannome di Legislatore del Wurtemberg. Gli ambasciatori che nel i552 spedì al concilio di Trento seguirono esattamente le sue intenzioni, assumendo altamente in quest’assemblea la difesa della confessione augustana: ed i suoi consigli ebbero grande influenza nella convenzione di Passaw stipulatasi l’anno stesso, nella pace religiosa fermata ad Augusta nel i556, nelle assemblee dei principi protestanti tenutesi nel i55y a Francfort e nel 1561 a Naumburgo. Gli sforzi eh’ei pose in opera, sia col denaro sia co’propri consigli, per propagare la sua religione, non si limitarono punto all7 Alemagna, ma si estesero ancora in Francia, Ira i Grigioni e perfino in Polonia. Felice lui se avesse operato per amore della verità ciò che un cieco zelo gli fece intraprendere pel progresso dell’errore! La sua economia lo pose in istato di far anche degli acquisti e di abbellire molti castelli nel proprio paese. Buon maritò, buon padre, buon congiunto, egli fu adorato dalla sua sposa ed avuto carissimo da’suoi figliuoli; egli donava per impulso suo proprio la contea di Montbeliard colle signorie