DEI MARGRAVI DI BRANDEBURGO 5i7 ALBERTO II. 1206. ALBERTO succedette nel 1206 a suo fratello Ottone II, con cui, se crediamo a Blotuse, erano corsi grandi litigi pella successione paterna: però gli antichi intorno a ciò osservano un perfetto silenzio. Alberto videsi ognora attaccato dal partilo di Filippo di Svevia finché questi ebbe vita; ma dopo la di lui morte concorse a far eleggere Ottone IV re di Germania, e conchiuse la pace colla casa de’Guelfi. Nel 1209 egli aiutava Corrado marchese di Lu-sazia suo suocero a stringere d’assedio Lebus, la cui guarnigione 3vea corse soventi volte le di lui terre. Recatosi allora Uladislao duca di Polonia in soccorso della piazza, tic affrettò la resa colla propria sconfitta. Morto Corrado nel 1210 senza maschi'e discendenza, Alberto spiegò un diritto a tutto il marchesato di Lusazia per parte della sua sposa; tuttavia Thierri marchese di Misnia otteneva a furia d’oro la Lusazia inferiore, lasciando ai figli di Alberto la superiore soltanto. Fu l’imperatore Ottone IV, che presiedette a questa distribuzione; ma il margravio Alberto, ben lungi dal mostrarglisi corrucciato, non apparve che più aderente a’di lui interessi, e quando il pontefice Innocenzo III scomunicò nel seguente anno il monarca ed i suoi partigiani, egli, incoraggiandolo a porre in non cale i fulmini di Roma, strinse con esso una lega offensiva c difensiva contro tutti i loro nemici. 11 più infellonito tra essi era l’arcivescovo di Magdcburgo; ed egli per piò anni gli fece guerra, e ne devastò i territori in diverse riprese. Alberto, difendendo la causa altrui, non trascurava per altro la propria: verso la stessa epoca egli acquistò da Boleslao duca della bassa Slesia, c nipote di Boleslao il Grande duca di Brcslavia, la città di Lebus con una parte del paese componente quello che oggidì appellasi la nuova marca; acquisto che pèrò non fu troppo solido. Nel 1214 egli cominciò una guerra che durava tre anni colla Danimarca e coi principi di Pomerania, e nel I2i5 non trovandosi l’imperatore più in istato di riaversi, ei si volse dal lato di Federico lì, il quale, venuto alla pace con lui, gli raffermò i suoi diritti sulla Pomerania. Alberto, che mancava