584 CRONOLOGIA STORICA in Baviera e eli Matilde prole di Ottone conte di NordheiaL' Dopo avere professato il mestiere dell’armi nella sua gio vinezza, era poscia entrato nel clero senza spogliarsi interamente delle antiche sue marziali inclinazioni: infatti ls pose in azione nel ii5y colla presa di Brandeburgo, chi tolse di mano ai Venedi. Aderente con costanza all’impe-rator Federico, ebbe parte nel 1160 all’elezione dell’antipapa Vittore, e si fe’poscia seguace di Pasquale IN, chi nel 1164 gli venne sostituito. Partitosi poi nello stesso ami) alla volta della Palestina, cadde in mano de’Saraceni. R-tornatosi a Magdeburgo dopo la sua liberazione, si collegò coi nemici di Enrico il Leone duca di Baviera e di Sassonia, contro il quale si trovò in istato di guerra fino al Ì,i68, epoca del ritorno di Federico dall’Italia in Alemagna. La riconciliazione che avvenne allora fra loro fu tale, eh’Enrico, partendo nel 1171 per Terra Santa, affidava a Wicmanno la custodia de’ propri stati. Questo prelato accompagnò l’imperatore oltramonti, e fu tra i mediatori del* la sua pace colla santa sede, dopo essersi egli medesimo fatto assolvere dal pontefice per avere seguite le parti.di questo principe. Estintasi la schiatta dei conti di Sommer-schemburgo nel 1179, Wicmanno acquistò questa contea da Adelaide badesia di Quedlimburgo, sorella dell’ultimo conte, dando così occasione di una nuova rottura col duca Enrico; ed entrato poscia nella grande lega formatasi contro lo stesso principe, s’impadronì a di lui danno nel 1181 del castello di llaldensleben, che fece radere al suolo, unendone il territorio alla propria chiesa. Moriva egli Panno 1192 nel suo castello di Couze presso Choren colla riputazione di prelato valente nel trattare gli a ila ri politici, fermo ne’suoi proponimenti, e magnifico ne’suoi dispendi. Sotto il suo governo s’aggiunse un grado considerevole di {lotenza alla sede di Magdeburgo. Nell’anno che susseguì a di lui morte, l’imperatore in memoria de’servigi da esso ricevuti ne arricchì la chiesa di vari territori, onde aveva spogliato il duca Enrico il Leone (Pauli} pag. 241 )•