Gì 8 CRONOLOGIA STORICA (1787) Pomcrelia, invidioso dei progressi de’cavalieri Teutonici, eccitasse a sollevazione i neofiti della Pogesania, della Warmia, della Nattangia e della Bartonia. Questi Prussiani quindi abiurando nello stesso giorno alla religione del vero Dio, si gettavano, guidati dal duca, nella parte bassa della Prussia, e di là nella Pomesania e nel paese di Culm, massacrando tutti i Cristiani che incontravano, c ponendo a guasto molti castelli. Le sole fortezze d’Elbing, di Balga, di Reden, di Culm e di Thorn, duravano saldo-contro que’ furibondi. 11 maresciallo dell’ordine, volendo ad essi rendere la pariglia, sorprese allora Sartowitz, castello del duca, situato sulla riva sinistra della Vistola. Suantopelck, dolente di questa perdita, radunò un numeroso esercito per ripararvi; e come aveva più genti che non facevano mestieri all’opera dell’assedio, passò la Vistola sul ghiaccio eolia più parte delle sue genti per mettere nuovamente a guasto il paese di Culma. Senonchè il maresciallo, assaliti i Pomerani, li pose in fuga, dopo aver uccisi novecento de’loro armati; e passando egli stesso la Vistola, costrinse il duca a levare l’assedio. I cavalieri Teutonici, collegatisi col duca di Cujavia, di Kalisch e della grande Polonia, presero la piazza ragguardevole di Nackcl c saccheggiarono la Pomerania. 11 duca pertanto temendo per Danzica sua capitale, nel ia4a domandò ed ottenne la pace; ma fu obbligato a lasciare il principe Mestwino suo figlio maggiore in ostaggio dei Teutonici, affinchè rispondesse dell’eseguimento, delle sue promesse. Comechè la più !>arte della Prussia fosse ancora sepolta nelle tenebre del-’ idolatria, il papa ordinò che nel ia43 la si dividesse in quattro diocesi, cioè quelle di Culma, di Pomesania, di AVarmia e di Sambia, e volle che le terre conquistate c da conquistarsi fossero divise in tre porzioni, cioè due pei Teutonici e la terza pei vescovi c loro capitoli. Nell’anno medesimo Innocenzo IV prese la Prussia come diritto e proprietà di san Pietro, e la donò ai cavalieri, affinchè la possedessero liberamente, servendosi di questa formula per investirne il gran-mastro: Annido nostro ìnvestimus. Corrado cessò di vivere a’a/{ luglio 1244, e fu seppellito nella chiesa dell’ospitale teutonico a Marburgo.