DEI GRAN-MASTRI DELL’ORDINE EG. 6i5 III. ERMANNO di BAR DT. 1206. ERMANNO di BARDT venne eletto mastro dell'ordine dopo la morte di Ottone di Kerpcn: chiuse i suoi giorni in Acri a’20 del marzo 1210, e fu seppellito nella chiesa del convento principale dell’ordine, presso i suoi antecessori. Secondo ogni verisimiglianza, Bardt moriva dalle ferite che aveva toccate combattendo con Livone re di Armenia e cogli Spedalicri di San-Giovanni contro il sultano di Cogni. IV. ERMANNO di S ALZA. 1210. ERMANNO di SALZA, successore di Bardi, trovava l’ordine molto affievolito pelle solierte perdite; ma questo in poco tempo prendeva un sì prodigioso accrescimento sotto il suo magistero, e riceveva tanti privilegi e benefizi dai pontefici, dagli imperatori e da vari principi, che non guari dopo si trovò in istato di tentare le più grandi imprese. Nel 1217 Salza combattè contro gl’infedeli in varie congiunture insieme coi re d’Ungheria c di Gerusalemme, e si distinse massimamente nel 1219 all’assedio di Damiata, ove i cavalieri Teutonici ed i Templari ebber la gloria di salvare col loro coraggio l’armata cristiana. Giovanni di Brienne re di Gerusalemme, testimonio delle valorose azioni dei Teutonici, li ricompensava, permettendo al loro capo di aggiungere la croce d’oro del regno-di Gerusalemme alla croce nera dell’ordine: e tale distinzione, riservata al gran-mastro, è in uso eziandio ai nostri giorni (1787). Dopo lo sventurato fine della spedizione de’crociati in Egitto, Salza passava in Italia, e, guadagnatasi la confidenza e la grazia dell’imperator Federico II, lo determinava a sposare Yolanda di Brienne, crede del regno di Gerusalemme, Coll’intendimento d’indurre questo monarca a soccorrere con più efficacia la Terra Santa. Federico si giovò del mastro de’ Teutonici in tutte le negoziazioni più malagevoli, e segnatamente nelle sue controversie con papa Onorio III, jl quale acconsenti di rimettersi nel giudizio arbitrale di Salza quanto alle sue