dei margraw di misnia a55 avea ottenute in questo paese, ed infatti vi riuscì. In seguito sapeva altresì farsi amico ed alleato codesto principe. Echar-do accompagnò l’imperatore Ottone III nella sua prima spedizione d Italia, e lo accolse poi nella sua capitale, allorché egli si determinò di portare la guerra in Polonia. Avvenuta poi la morte di questo monarca, egli spiegò nel 1002 le sue pretensioni a succedergli, ed assunse eziandio gl’imperiali ornamenti, ma quest’impresa gli riuscì sfortunata, essendo rimasto ucciso a tradimento nel 3o aprile dell’anno medesimo dai figliuoli del conte Sigefredo. Swa-nechilde sua sposa, figlia di Ermanno Billung duca di Sassonia, e già vedova di Ditmaro marchese di Lusazia, lo fece sotterrare a Jena, d’onde in seguito fu trasferito a Naum-burgo, H cui vescovado crasi da lui fondato. Dal suo maritaggio uscivano quattro figli e tre figlie: i maschi furono Ermanno, Eccardo, Gontiero e Godescalco, marito di Gertrude, prole del conte Erberto III, dalla quale però separa-vasi nel joi8, se stiamo agli annali d’Hildesheim. Quanto alle figlie, la maggiore, eh’ ebbe nome Leutgarda, fu rapita dal monastero di Quedlimburgo, ove era stata educata da Werinario o Wernero, figliuolo di Lotario, margravio di Brandeburgo, che la sposava nel 998: Matilde, la seconda, fu data in moglie a Diderico ovvero Thierri conte di Wet-tin, onde discende il ramo elettorale di Sassonia \ ed Odda, la terza, divenne sposa di Boleslao Ghrobri duca di Polonia (V. i duchi di Polonia). GUNZELINO. 1002. GUNZELINO, dopo la morte di Eckardo suo fratello, si diportò quale margravio di Misnia a danno dei propri nipotied, affine di riuscire nel suo disegno, volse in suo prò le forze di Boleslao Chrobri duca di Polonia, che gli condusse alcune genti, colle quali potè eseguire parecchie conquiste, ma non così rapidamente come aveva sperato. Ermanno, il maggiore tra i figli di Eckardo, oppo-nevagli una valorosa difesa, sicché inutilmente assediata la città di Strelen sull’ Elba, ei vendicossi volgendosi in quella di Rochlits sulla Mulda, cui prese e consegnò alle fiamme. Allora Ermanno e suo fratello Eckardo si risarcivano di tale