DEI MASTRI PROV. DELL’ORD. TEUT. EC. G71 XXXVII. CYSSE di RUTEMBERG. i424- CYSSE di RUTEMBERG, eli’entrò invece di Si- gefredo nella dignità di mastro di Livonia, concedeva nel ifi6 un privilegio alla città di Narva con armi e sigillo. Avvenne che Ilenning di Scharfemberg entrasse in discordia coi cavalieri, perche non voleva più vestir l’abito dell’ordine, comunque ne fosse stato membro prima del suo innalzamento all’arcivescovado di Riga, e che, tenuto un concilio provinciale nel 1426, ovvero, secondo altri, nel i4^8, inviasse deputati per lagnarsene presso il pontefice. Ora Gosvino di Aschenberg, commendatore di Grubino, arrestava i messaggi sulla frontiera, e li iacea gettare in un Iago. Questo forsennato, lungi dal nascondere il suo delitto, scrisse ai vescovi stessi che senza aver ricevuto alcun ordine da chi che sia avea puniti i loro deputati siccome traditori della patria, ed altrove salvossi. Avendo poi il pontefice Martino V provvisoriamente ordinato che tutti gli ecclesiastici della Livonia avessero a portar l’abito dell’ordine, si convenne a’ i5 agosto 1428 che l’arcivescovo chiederebbe perdono al mastro provinciale per aver cangiato vestimento, e che in riparazione dei disordini che egli avea cagionati, il capitolo di Riga celebrerebbe annualmente un anniversario pei mastri e cavalieri di Livonia: si aggiunse in oltre che nè il gran-mastro nè quel di Livonia potessero venir ricerchi rispetto alla morte dei deputati del concilio, perocché aveano provato di non averne presa alcuna parte, ma che se si fosse potuto rinvenire il colpevole, lo si sarebbe meritamente punito; e si concliiuse col convenire che proseguirebbesi il processo riguardo all’abbigliamento del clero e che sì dall’una che dall’altra parte po-trebbonsi far valere le bolle ottenute da Roma nella trattazione di quest’affare. Cacciatosi poi dalla Livonia il gran duca Suitrigelone dal cugino suo Sigismondo, ch’era dal re di Polonia protetto, comunque il granduca stesso gli fosse fratello, quest’ultimo tentò di rialzare la sua fortuna, e chiese soccorso ai cavalieri di Livonia, i quali parteciparono alla perdita che questo principe provava nella battaglia d’Os-miani agli 8 dicembre iqii: i vinti lasciavano sul campo