/,i/, CRONOLOGIA STORICA nonché una figlia, di nome Luitgarda, che fu moglie a Gerardo conte di Schauemburgo, trapassata nel i2ìd5. ENRICO III, detto il GEROSOLIMITANO. 1264. ENRICO, figlio maggiore di Giovanni il Teologo, creato principe degli Obodriti, vivente ancora suo padre, trovavasi occupato nella guerra di Livonia allorché intese la morte del medesimo; ed a tal nuova fatto prontamente ritorno a Meckleniburgo, s’insignorì di tutta la paterna successione; ciò che tiravagli addosso una sanguinosa guerra con Giovanni suo fratello, che avea già lasciato la vita ecclesiastica. Enrico però accomodavasi finalmente con esso, cedendogli la città di Gadebusch. Nel 1272, non già 1273, egli si pose in viaggio per Terra Santa, insieme con una numerosa comitiva di nobili , dopo aver eletto Thierri d’Oertz ed Enrico di Strahlendorf, perchè coadiuvasse la sposa nel governo del suo ducato. Allora Giovanni suo fratello, punto dal non essere stato scelto fra questi cooperatori, eccitò vatii torbidi, che costrinsero la principessa ad associarlo alla reggenza. La spedizione del duca Enrico fu delle più sventurate; perocché, giunto in Palestina, ei 'cadde in mano dei Mussulmani, che lo condussero a Damasco, donde fu in seguito trasportato al Cairo, ove restò per lo spazio di ven-tisei anni, durante i quali non traeva la sussistenza che dalle*fatiche d’uno de’suoi domestici, nomato Martino Ble-yer, tessitore di professione. Nel 1296 essendo salito al trono dell’Egitto Ladgino, cristiano rinnegato, si risòvvenne di avere un tempo servito sotto i cavalieri teutonici in Livonia, nel tempo che il duca Enrico guerreggiava contro gl’infedeli di quel paese. In riguardo pertanto a questa conoscenza, egli restituì al principe la libertà, senza esigere alcun riscatto. Ma non appena Enrico avea percorse alcune leghe per tornarsene in patria, che fu pigliato da una mano di Mussulmani e ricondotto al Cairo, ove il sol-dano nuovamente lo liberò, e, fattigli alcuni presenti, gli diede anche una scorta, che lo ricondusse in salvo. Enrico per questo mezzo giungeva finalmente ne’ propri stati, ove fu accolto colle più grandi dimostrazioni di gioia. Ecco