DEI MARGRAVI DI BRANDEBURGO 5i3 presso Mimirbcrg, e gli tolse non poche città. Enrico, spalleggiato da Hodolfo li conte di Stade, non solamente le riprendeva, ma cacciatolo altresì da’ propri possedimenti si impadroniva del margraviato di Brandeburgo. Infine un armistizio, proposto non guari dopo da certi ecclesiastici ricuperare ad Alberto il suo patrimonio. Morto Enrico ai ig ottobre ii3g, egli riprese il titolo di duca di Sassonia, c quindi irritò nuovamente i propri nemici, a capo dei quali era l’imperatrice Iìichildc di Sassonia, vedova con assegnamento dell’imperatore Lotario, nonché gli arcivescovi di Magonza e di Magdeburgo. La guerra eh’essi gli mossero, ad onta della protezione onde onoravalo l’imperatore Corrado, Io ridusse ben tosto agli estremi. Gran ventura per lui che la morte spacciasse le tre teste che ab-liiam ricordate; locchè assai contribuì a procacciargli una utile pace, che venne conchiusa a Francfort nella Pentecoste dell’anno 1142. Il margraviato di Brandeburgo fu allora eretto in principato immediatamente soggetto all’impero, cd insieme co’suoi beni patrimoniali restituito ad Alberto : però Enrico il Leone restava signore della Sassonia. Ciò che meglio contribuì a procacciargli sì fatto utile fu la successione del paese situato fra l’Elba e l’Oder, cui Przi-bislao re degli Slavi e dei Vandali, nominato poi Enrico nel suo battesimo, trasmisegli col testamento susseguito dalla sua morte, avvenuta in quest’ epoca. Alberto, per far isvanire le pretensioni che l’invidia potea suscitare intorno a codesta successione, prese il partito di sottometterla all’impero col fine di esserne in caso di bisogno prontamente aiutato. Avea sino a quel punto tenuta la sua residenza a Salswedel: allora la trasferì a Brandeburgo. Avvisa il Pauli che verso l’istessa epoca l’imperatore gli conferisse l’officio d’arcicameriere. Nel 11^6, d’accordo con Corrado marchese di Misnia, ei venne a capo di conchiudere la pace fi a Bolcslao re di Polonia e l’imperatore, che avea mosso alcune genti coll’intendimento di ricollocare Uladislao sul trono polacco. Egli guidava nel 1148 un esercito nella Po-merama ulteriore sotto color d’una crociata, ma infatti col divisamento di far valere i suoi diritti sopra i distretti di questa provincia, eli’erano appartenuti allo stato dei Ve-wedi e degli Abodriti. Pose dunque l’assedio sotto Dem-T. XVI. 33