DEI GRAN-MASTRI DELL’ORDINE EC. 619 VI. ENRICO di IIOHENLOIIE. 1244* ^ Sran capit°I°i radunato a Venezia, non potè accordarsi intorno alla scelta del gran-mastro, essendo clic i suffragi si trovaron divisi tra Enrico di Ilohcnlohc c Luigi di Quede; e mancato poi a’vivi quest’ultimo qualche mese dopo, i cavalieri della bassa Alemagna diedero ad Hohenlohc un altro competitore nella persona di Guglielmo d’ Urembach. Però questo antigran-mastro, appena conosciuto di nome, non potè impedire clic Holienlobe non venisse riconosciuto in Prussia, in Livonia ed in Alcmagna, e finalmente, dall’intero ordine ed anche dall’imperatore come solo e legittimo gran-mastro. Gli antichi scrittori dell’ordine, volendo togliere la ricordanza di tale scisma alla posterità, non fecero punto menzione di Ilohcnlohc, lacchè pose nella storia una confusione meravigliosa. Ilart-knoch, che erroneamente lo collocò fra Salza e Corrado, è il primo clic abbia riconosciuta la di lui esistenza con qualche certezza ; ma essa viene a’ di nostri dimostrata da tanti autentici documenti, i quali a questo autore erano ignoti, che non ammette più dubbio doversi a questo gran-mastro concedere un luogo nella storia. Il duca di Pomc-rania, che avea sottoscritta la pace soltanto per por tempo in. mezzo affine di apparecchiarsi a romperla fruttuosamente per se, levava di nuovo a romore gli apostati della Prussia, e fege strage di un distaccamento di quattrocento cavalieri teutonici presso il lago di Rensen. Allora i cavalieri, ridotti agli estremi nella città di Culma, ne uscirono con un pugno di genti per assalire l’esercito del duca, uccisero milacinquccento Pomerani, ed inseguirono i vinti cosi vivamente che la più parte, volendo passare la Vistola a nuoto, affogò. Tale perdita costringeva Suantopclck a rinnovare l’ultima pace, ma solamente per infrangerla una seconda volta. Il legato della santa sede fece quindi predicar la crociata contro il duca di Pomerania e contro i Prussiani; ed i Teutonici sbaragliarono Suantopclck sotto le mura di Schwedt, e poi un’altra fiata in campo aperto. Queste due vittorie costavano al nemico tremila uomini. Nel 1246 ecco novella pace colla interposizione del duca