DEGLI ARCIVESCOVI DI MAGDEBURGO Sgi ENRICO. i3o5. ENRICO, figlio cadetto di Enrico II conte di Anhalt-Aschersleben, dopo aver governato in comune col fratello Ottone gli ereditari suoi stati, entrò nel clero, divenne canonico della chiesa di Magdeburgo, e fu in seguito eletto successore dell’arcivescovo Burcardo. Essendosi però 'trasferito a Roma per ricevere il palliutn, fu ivi trattenuto per circa due anni, affinchè apprendesse il latino, di cui non ne sapeva fiato, ed ottenne finalmente quant’era venuto a chiedere. Al suo ritorno egli s’impadrnnì coll’astuzia nel 6 agosto 1807 della città di Schoenebeck nell’alta Sassonia, e di là restituitosi a Magdeburgo, volea già con un altro stratagemma insignorirsi di una delle porte, onde i cittadini s’erano appropriata la custodia. Ma eccitava per tal modo una sollevazione, cui terminava coll’esser la vittima. Mancò a’vivi nel io novembre dello stesso anno. BURCARDO III. 1307. BURCARDO, figliuolo di Burcardo IX signore di Schraplau, venne detto nel 25 novembre del i3<>7 successore dell’arcivescovo Enrico. Egli intervenne nel i3n al concilio generale di Vienna, cd assentì di ricevere dalla mano del papa un vicario con grave disgusto del suo capitolo. Tornatosi poi nella sua sede pieno di fiere prevenzioni contro l’ordine dei Templari, di cui fece abbruciare quei membri che si trovavano nelle quattro corti o palazzi de’propri stati, dopo essersi impadronito de’loro beni. Questo prelato si trasse addosso continui lagni dalle città di Magdeburgo e di Halla, attese le nuove imposte di cui le aggravò, e le fortezze che fece innalzare nel lor vicinato. Dopo avere scosso nel 3 febbraio del i3a2, mediante formale rinunzia, il giogo della di lui supremazia, esse gl’intimarono altresì la guerra: senonchè alcuni arbitri, scelti di consenso delle parti nel io ottobre seguente, faceano cessare le ostilità col loro giudizio, a cui le parti si sottoposero; gindizio ove era in sostanza contenuto clic l’arcivescovo nou leverebbe più alcuna imposta senza l’as-