DEI DUCIII DI. MECKLEMBURGO Sassonia per darsi a lui, e prestassero gli ostaggi clic loro aveva domandati. Questo principe dopo ciò formava della contesa eredità due porzioni, che vennero tratte a sorte: Ilow con Mecklemburgo caddero in Enrico Burwino, e Ro-stock a Niclot, che ne aveva di già goduto fin dai tempi di Pribislao, giusta Buchbolz, ma solo a titolo di usufrutto. Nel iaoi, essendosi i due cugini collegati col re di Danimarca contro Adolfo III conte d’Holstein, entrarono ar-matamano nel di lui paese, spargendovi la desolazione. Senonchè essendo Adolfo stesso piombato su loro , gli invitò ad una battaglia, nella quale Niclot periva senza lasciare alcuna posterità dalla sua sposa Anna, figlia d’Alberto l’Orso, margravio di Brandeburgo. Burwino, impossessatasi della sua successione, venne alla pace e dispensò ogni sua cura per ristabilire i propri stati, sorvegliarli, ed estirparne il paganesimo. Fondava allora l’abazia di Son-nemeamp e la trasferì in seguito nel luogo clic fu più tardi appellato Nieucloster. Questo principe cessò di vivere, giusta Ludewig, nel 1228, lasciando, secondo BuchTiolz, da Ma-tilde, figlia di Enrico di Sassonia, sua prima sposa, i due figli che or seguono, nonché una figlia di nome Caterina. Adelaide, prole di Lesko il Bianco, re di Polonia, sua seconda moglie, non gli partoriva verun figlio. Avevà egli fondata nel 1220 la città di Gustrow sul fiume Nebel, c nel 1226 aveva gettata la prima pietra della cattedrale. ( Beehr, Ber. Mecklemb., pag. 759). ENRICO BURWINO II, detto il GIOVANE. 1228. ENRICO BURWINO c NICLOT di lui fratello, associati insieme dal padre loro Enrico nel governo di Mecklemburgo, fin dall’anno 1219 al più tardi, siccome apparisce da uno dc’Ioro atti, si divisero fra di loro dopo la di lui morte i suoi stati, per modo che al maggiore toccava Rostock ccl all’altro Mecklemburgo. Senonchè essendo quest’ultimo rimasto ucciso nell’anno stesso a Gade-busch pel cader di una casa, Enrico Burwino entrò in possesso di tutta la sua eredità (Bcchr). Buchbolz colloca nel 1236 la morte di lui, la posterità del quale fu numerosa c fiorente. Dei quattro figli che dava alla luce la sua sposa