DEI DUCHI DI BRUNSWICK 279 * incalzava fortemente, e cacciatili della piazza senza re-» missione, se la appropriava e stabiliva in essa il proprio » soggiorno. Tutto quello di meglio che gli sbanditi poterono » ottenere col mezzo de’loro amici ed a furia di preghiere » si fu di poter ritirarsi nel castello di Brakcl. Ma intanto » che il di!ca si stava occupato in questo assedio, avvenne >• che Federico (leggasi Corrado) conte d’Eberslein, col-» legatosi coll’arcivescovo di Magonza Gerardo I, impren-» desse un’ irruzione nel territorio di Gottingen senza alcuna » precedente intimazione di guerra, siccome lo richiedeva-» no le leggi militari. Il duca avea lasciato a Gottingen » un comandante con una schiera di genti sufficiente a » difendere il paese, ma tuttavia troppo debole per com-» battere di fronte un esercito così potente. Assembrato per « altro in tutta fretta, e come il tempo glielo concesse,, un y certo numero di cavalli ed una moltitudine assai grande » di paesani, quest’uffiziale si pose a tener dietro cheta-» mente al nemico, per osservare dove ponesse il campo. » Ora egli avvenne eh’essendosi una sera l’arcivescovo ed » il conte abbattuti di trovarsi presso il recinto d’un mo-» nastero, facessero accompagnare le loro genti tutte al-» l’intorno, c vi entrassero essi medesimi per prendere un » po’ di riposo. Il comandante del duca, dopo avere spiata « ogni cosa, scorgeudo che il silenzio e la sicurezza re-» gnavano ovunque, s’introdusse subitamente fra'l’oscurità » (iella notte in quel recinto, ove pigliato il prelato ed il » conte, li condusse al campo del duca, dopo avere respinti »coloro eli’erano accorsi in aiutò di essi. L’arcivescovo » mandato prigione a Brunswick, ivi rimase per lo spazio » di un anno: quanto poi al conte, per punirlo della sua » fellonia, il duca lo fece appendere pei piedi ad una forca, » ove terminò i suoi giorni ». La cronaca di Erfort (pag. a6(j) racconta questo fatto un po’ variamente (Krantzius Saxoniae, lib. Vili, cap. 21 e 22). Alberto nel ia5g prestò aiuto alla, città di Lubecca contro Giovanni conte a Holstcin, e prese sotto la sua protezione la città di Hamelen; e nel i?.t>i le confermò i suoi privilegi. Nelle guerre che Alberto ebbe a trattare contro Enrico l’illustre langravio di Turingia in difesa dell’altro •"urico l’infante, dopo avere ottenuti vari» vantaggi, rimase