DEGLI ARCIVESCOVI DI MAGDEBURGO 577 Ferò avendo l’imperatore Enrico II, di concerto con papa Giovanni XVII, rinnovellate queste pratiche, lo si volle costringere a tornarsi nella prima sua sede e ad abdicare l’arcivescovado di Magdeburgo. Si stava intanto attendendo la sua ultima dichiarazione, allorché nel ioo4 s’ebbe contezza ch’egli era morto d’apoplessia in quella campagna a’ 24 febbraio dello stesso anno. Tale è la narrazione di Ditmaro, che differisce alquanto da quella di Adelboldo nella vita di sant’Enrico. 11 corpo di Gisclero fu trasferito nella sua cattedrale. T AG ANO, ovvero DAGA NO. 1004. TAGANO, ovvero DAGANO, appellato altresì DEDONE, di nascita bavarese e cappellano della corte, fu posto in luogo di Giselero per comandamento dell’impero, contro il voto del capitolo di Magdeburgo, il quale aveva scelto ad arcivescovo il suo prevosto Waltardo. Quest’atto di autorità in un principe religioso al pari di Enrico II non era inspirato da umane ragioni; mentre san Wolfgando vescovo di Ratisbona aveagli raccomandato Tagano siccome uomo adorno di tutte le qualità convenevoli al vescovado. Enrico lo colmava de’suoi favori, donandogli l’anno ioo5 la città di Arneburgo, confermando a sua istanza nel JO12 tutte le carte e privilegi conceduti alla chiesa di Magdeburgo, ed aggiungendo finalmente il dono della città di l'rose e delle sue pertinenze. Ma Tagano moriva nel 9 giugno dello stesso anno a Rothemburgo sulla Saale, ed il suo cadavere nella di lui cattedrale si trasferiva. WALTARDO. 1012. WALTARDO, che già i canonici aveano voluto sostituire a Giselero, venne di nuovo eletto nel i5 giugno 1012 a successore di Tagano. Il suo arcivescovado fu tranquillo, ma molto breve; perocché essendosi recato alla dieta di Tribur, eh’ ebbe luogo nel seguente luglio , ivi cadde malato, c se ne andò a morire a Giebichenstein nel 12, ovvero 19, agosto dello stesso anno. T. XVI. 37