CRONOLOGIA STORICA nominato poscia il Malvagio, a patto ch’egli avesse ad assumere il nome, il grido e le armi di Bretagna; ma Filippo dichiarò che non avrebbe giammai sofferto il figlio suo abbandonasse il fiordaliso pegli ermellini, amando-meglio di lasciarsi sfuggire di mano la Bretagna. Carlo di Blois dal giorno delle sue nozze fu riguardato sidcome suo erede del ducato di Bretagna. Giovanni il Buono, come quello che aderiva a Filippo di Valois, nel 133g lo seguito alla testa di ottomila uomini nella sua spedizione di Fiandra. Caduto infermo a Caen, mentre tornavasi ne’suoi stati, venne a morte in questa città il 3o aprile 13415 non lasciando clic un figlio bastardo di nome Giovanni. Aveva sposata in prime nozze nel 1297 (N. S.) Isabella figlia di Carlo di Francia conte di Valois, che mancò nel i3og, e nel successivo porse la sua mano ad Isabella figlia di Sancio IV re di Castiglia e di Leone, la quale il 24 luglio i3a8 cessò di vivere. Infine si legò in terze nozze il 21 marzo i32g con Giovanna figlia di Eduardo conte di Savoja, che morta a Vin-cennes’il 29 giugno 1334, venne sepolta ai Francescani di Digione. Questa Giovanna nel suo testamento avea legati i suoi diritti, 0 meglio le sue pretese sulla contea di Savoja e sulla signoria di Beaugé a Filippo duca tP Orleans figlio del re Filippo di Valois; e quindi il conte Amadeo VI, possessore di questi dominii, fu costretto per conservarseli di entrare in un componimento col re di Francia (V. i conti di Savoja). Il duca Giovanni, morta la terza sua sposa, avea pensato di fare il cambio della Bretagna col ducato d’Orleans, ma l’opposizione de’suoi baroni non gli permise di effettuare un sì fatto disegno. Nel 1317, sotto il regno del duca Giovanni il Buono, Galerano Nicolò detto della Grave, originario di Quimper, fondò il collegio di Cornovaglia a Parigi; e nel i322 un altro bretone, Goffredo di Plessis, nato da una illustre famiglia nella diocesi di Saint-Malo, fondava nella stessa città il collegio che porta il suo nome, dotandolo di fondi ascendenti al valore di cento e quindici borse, ed aggiudicandone la collazione all’abate di Marmoutier. Egli è appunto iti forza del testamento di Goffredo di Plessis che gli abati di Marmoutier governarono questo collegio per lo spazio di tre secoli (D. Moricé).