2f)4 CRONOLOGIA STORICA cipio il j5 maggio dello stesso anno e durare fino al i5 giugno del successivo. Intanto il principe Gilles andava mormorando intorno alla sua porzione, eh’ egli credeva inferiore paragonata con quella de’suoi fratelli; sicché rottosi seco loro per questo motivo, nel ¡445 abbandonando la corte si ritiro a Guildo, luogo da cui ei manteneva col-l’Inghilterra una corrispondenza dannosa allo stato. Portatosi il contestabile in Bretagna, si adoperava intanto a ri-conciliare fra loro i nipoti, ed anche in apparenza vi riusciva. Ma il principe Gilles stringeva subitamente nuovi legami coll’Inghilterra; ed il duca suo fratello recavasi nel 144^* a visitare in Chinon il re Carlo VII, al quale prestò omaggio in quel modo che il monarca desiderava (i). Fu in conseguenza di una deliberazione presa in questa conferenza, che seicento armigeri del re si recavano ad arrestare a Guildo il principe Gilles, e Io menavano a Diuan. Il duca, dopo (i) GII storici di Bretagna riportarono l’atto di codesto omaggio con espressioni così differenti da quelle con cui è concepito, che giudichiamo a proposito di riferirlo con tutte le sue circostanze. Nel lunedì marzo 1446 (N. S, ) si fecero venire al castello di Chinon, ove trovavasi il re Carlo VII, verso le cinque della sera, due notai, i quali vennero introdotti nella stanza da ricevere del re, ad oggetto di stendere Patto di cui voleva trattarsi. Quasi allo stesso punto giunse il duca di Bretagna, conducendo seco Arturo conte di Richemont contestabile di Francia, suo zio, i vescovi di Dol e di Saint-Brieux, il signore di Guingamp, Roberto di Epinai, Giovanni 1’Abbè, Giovanni Loisel siniscalco di Dinan, Ro della Riviere, Renato, Rouault, Arturo di Montauban, Giovanni Ruffier, Arturo di Vii' leblanche e Giovanni di Saint-Paul, tutti consiglieri, officiali e servitori. Un momenti* dopo uscì il monarca dalla sua camera di ritirata, cioè dal suo appartamento, seguito dal delfino, dai conti di Vendome e di Foix, dal cancelliere di Francia, dai conti di Tanearville e di Lavai, dall’arcivescovo di Vienna e dal vescovo di Maguelone, dai signori della Tremoille, di Chauvigni, di Chalillon, di Montgascon e di Culant, dal maresciallo di Jaloignes, dai signori di Precigni, di Bla inville, di Lone, di Ville, di Mau-pas, di Regnault di Drosnoy , di Gilles di Saint-Simoii, di messer Guglielmo Cousinot, Guido Bernard, Roberto Tebaldo, Giovanni Baillet, G. di Bouzy, Giovanni Barbin, Elia di Pompadour, Gabriele di Beunes, Roberto di Floque detto Floquet, Carlo Chalignaut, Matteo Beauvarlet, Adamo Rolando e Stefano Cavaliere. Allora il duca standosi ritto in piedi e senza cappuccio pose le sue mani fra quelle di sua maestà, che trovatasi egualmente in piedi} e messer Pietro di Breze ciambellano, prendendo la parola incominciò a dire: “ Monsignor di Bretagna, voi prestate fede ed omaggio ligio del ducato di Bretagna e delle sue appartenenze al re vostro