DEI CONTI POI DUCIII DI PENTIIIEVRE 3a3 UGO di LUSIGNANO. ia35. UGO, undccimo di tal nome fra i Lusignani, soprannominato il Bruno, figlio di Ugo X conte della Marche e di Angouleme, diventò conte di Penthievre e di Porhoet, mercè le nozze da esso contratte nel gennaio del 1235 con Yolanda, figlia di Pietro Mauclerc duca di Bretagna; e nell’anno 1249 succedette a suo padre nelle contee della Marche e d’Angouleme, mentre trovavasi in E-gitlo, ove il padre stesso, dopo averselo associato nella contea della Marche, lo avea spedito fra il seguito di Sau Luigi. L’ab. Yelly, seguendo il p. Daniele, riferisce, « che » questi fu il solo signore distinto che allora perisse di « mano dei nemici. Egli aveva, aggiunge esso, cercata la » morte quale avventuriere, e spirò forato da mille colpi ». Poscia confondendolo col suo genitore: «Lui felice, escla-» ma, se avesse avuto in mira di spargere il sangue suo » per la fede, e di cancellare innanzi agli occhi di Dio r> quelle colpe, che la posterità, la quale non sa perdonare, n rimprovererà eternamente alla sua memoria!» (tom. Il, in 4-°i pag. 4^8) Or ecco quanto ci narra al proposito un testimonio oculare, cioè il cavaliere Guido della casa di Mclun, in una relazione di questo fatto indirizzata in forma di lettera al B. di Chartres suo fratello uterino studente allora in Parigi. IL re, die’ egli, entrò nella piazza verso la nona ora del giorno (tre ore dopo il mezzodì) senza effusione di sangue, senza strepito d' armi, senza neppur trovare opposizione veruna; e fra tulli coloro che vi entrarono secolui, non v’ ebbe gravemente ferito che Ugo il Bruno conte della Marche, il c/uale avendo perduto molto sangue, non potè, a quanto si crede, scampar dalla morte; perocché gl’insulti ch’egli ebbe a tollerare (per parte dei Francesi) non permettendogli di risparmiare la sua vita, si scagliò temerariamente in mezzo ai nemici, loccliè tanto più gli era agevola, in (pianto lo avevano collocato nella prima linea, perocché esso era sospetto [Malli. Paris, additam., pag. 109, col. 2). Ecco su che si fondano per farci credere che Ugo il Bruno morisse alla presa di Dannata, ovverossia poco dopo; ma egli è fuori