DEI CONTI E DUCHI DI BRETAGNA 3oi per l’erezione di una università a Nantes conformemente alla inchiesta clic gli ambasciatori avevangli fatta per parte del loro signore. Allorché nell’anno 1462 il re Luigi XI venne in Bretagna, Francesco si recò a riceverlo a Bedoti-, e come questo monarca si avviava in soccorso del re d’Aragona attaccato dai Castigliani e dai Navarresi, da Redon io seguì a Nantes, ov’egli si fermò qualche giorno. ¡Mentre che il re soggiornava in questa città, videsi giungere la duchessa Fi ancesca vedova del duca Pietro II; e il trattamento, clic ivi tdla ricevette per parte del re, svelò uno de’ motivi che l’avevano condotto in Bretagna. Erasi questa duchessa colà guidata per costringerla a sposare il duca di Savoja; ma resistè costantemente agli eccitamenti ed alle minaccie di sua famiglia, clic spalleggiata dal monarca volea far sì che essa acconsentisse a tal maritaggio. Si prendeva allora il partito di farla rapire; ma sdegnato il duca Francesco che si volesse far violenza alla principessa sotto i suoi occhi, fattala venire dalla Fosse, ov’ella trovavasi imprigionata, nella città, pose delle guardie che vegliassero alla sua sicurezza, e sventò per tal modo il disegno del monarca e dei visconti di Thouars. Luigi XI non era di tal indole da perdonare una resistenza così solenne ai propri voleri, nè gli fu malagevole il trovare occasione di vendicarsi. Avendo il duca un contrasto, ch’egli agitava assai vivamente, col vescovo di Nantes, Amauri d’Acigné, siccome quello che si riteneva sciolto dalla ducale giurisdizione, il re volle prendere conoscenza di questo aliare in prima istanza, c nominò nel 26 ottobre 1463 il conte del Maine, affinchè assumesse quanto il duca aveva a dedurre in appoggio dei suoi diritti, e giuridicamente pronunciasse intorno a siffatta contestazione. 11 conte, dopo avere concessi al duca più termini, filialmente ai 19 ottobre 1464 pronunciò a Chinon «n giudizio in contumacia, il cui tenore era in sostanza, che i diritti temporali del vescovato di Nantes, ed i frutti dal momento dell’ istituzione del processo fossero sequestrati in mano del re, con divieto al duca d’impedire ai vescovi portassero direttamente innanzi al tribunale di sua maestà gli affari che avessero in di lui confronto. Il duca pei mettersi al coperto dai cavilli del monarca, si adoperò di