DEI SIGNORI DI LA VAL i/fo nanzi a Damiata, lasciando un figlio del suo nome, il quale terminò i suoi giorni nel seguente anno senza lasciar discendenti. Di qua ne venne che Guido a nome della sua sposa ereditava la baronia di Vitré, la viscontea di Kennes inerente a questa famiglia, e la terra di Marcilli. Perduta nel 1254 Filippetta di Vitré sua consorte, che moriva di tisichezza, nel vegnente anno strinse novello nodo con Tom-masetta di Mathefelon, vedova d’ Andrea di Vitré suo cognato; e succedette poi nel ia65 alla madre nella terra di Lavai. Avendo il pontefice nello stesso anno fatta pubblicare una crociata contro Manfredi usurpatore del trono di Sicilia, anche Guido si trovò nel numero dei signori francesi che per questa spedizione si recarono in Italia. Egli si distinse massimamente ai 26 febbraio dell’anno successivo nella giornata ove Manfredi perdette la vita; ed il pontefice Urbano IV in ricompensa del singoiar valore ivi manifestato gli concesse, così almeno si dice, il privilegio di presentare di pien diritto, pieno jure, i prebendati della collegiata di Saint-Thugal, diritto singolare di cui godettero in fatto i signori di Lavai fin da tempo immemorabile. Guido mancò ai vivi non molto dopo il suo ritorno sul cominciare dell’anno 1267 (V. S.). giusta un decreto del parlamento in data del dì della Presentazione di questo anno medesimo, lasciando dei figli da tutti e due i letti (Vedi i baroni di Montmorenci), il maggiore de’quali fu Guido Vili che segue. Guido VII nell’assumere il nome di Lavai conservò le armi di Montmorenci, caricandòle di cinque conchiglie d’argento sulla croce, siccome figlio cadetto (1). GUIDO Vili. 1267. GUIDO, figlio di Guido VII e di Filippetta di Vitré, succedette a’propri genitori nelle terre di Lavai, di Vitré, d’ Aquigni, ec., e nella viscontea di Rennes. Egli era già sposo fin dall’anno 1260 d’Isabella, figlia e presuntiva erede di Guglielmo di Beaumont signor di Paci e di Vii- (j) Le armi del ramo maggiore della casa di Montmorenci sono d’oro, colla croce di rosso, accantonala da sedici alerioni d’azzurro,