DEI CONTI DI FIANDRA 409 lasciar prolc,*il suo corpo fu trasferito all’ abazia della Mar-quette presso Lilla, fondata da sua moglie. Questa contessa si rimaritò nel 12IÌ7 con Tommaso di Savoja zio di Margherita moglie di San Liiigi, e inori il 5 dicembre 1244 alla Marqucttc, ove fu seppellita accanto del suo primo sposo. Dopo la sua morte Tommaso di Savoja, che non avea avuto figli da lei, lasciò la Fiandra e ritornò nel suo paese, ove sposò in seconde nozze Beatrice di Fiesque, da cui ebbe figli (V. i conti d’Hainaut). MARGHERITA II detta di COSTANTINOPOLI e la NERA. « • v. ' . * ' 1244- MARGHERITA, secondogenita di Baldovino IX, nata l’anno 1202, succedette nelle contee di Fiandra e di Ilain'aut a sua sorella Giovanna. Fu sua prima cura di recarsi a Parigi per far omaggio della fiandra al re San Luigi; ma il monarca ricusò di accettare quell’atto, a meno che ella non vi comprendesse Rupelmonde e il paese di Waé's. Margherita non avendo voluto acconsentirvi si recò l’anno dopo ia45 dall’imperatore Federico II, che gli diede l’investitura del paese contenzioso, non che degli altri 'feudi ch’ella teneva dall’impero (Kluit, Hist. crit. itoli., tom. I, p..2* pag. 212). Questa contessa aveva dapprima sposato nel I2i3 Botichard d’Avenes arcidiacono di Laon e canonico di San-Pietro di Lilla, che le era stato dato a tutore. Disciolto <|ueI nodo, dopo averne avuto due figli maschi, Giovanni e Baldovino d’Avenes, Margherita diè la sua destra nel 1218 dopo la metà di aprile a Guglielmo di Dam-pierre, secondo figlio di Guido li di Dampierre e di Ma-tilde crede di Borbone, da cui ebbe tre maschi e due femmine. Rimasta Vedova di questo secondo sposo dopo tic anni, divenne contessa. Era tuttavia equivoca l’origine dei suoi figli del primo letto. Papa Gregorio IX li aveva di-thiarati illegittimi Col suo rescritto dell’anno 1236 diretto ai vescovi di Gambrai e' di Tournai (Inv. clcs Ch. da llai-naut,fol. CCLIIl). Ma l’imperatore Federico II con sue lettere del mese di marzo 1242 (e non 1243, come porta lo stampato, indizione XV) gli avea riabilitati a loro istanza su ciò che "potesse avervi di difetto nei loro natali: Dudum petilionc Jokannis et Balduini . . . ut si c/uis esset in cis