CRONOLOGIA STORICA ili stima e d’amorevolezza. Non fu da lui obliato qualsiasi piacere che possa sedurre un giovane principe : e fra questi il più romoroso si fu un torneo, nel quale avendo Goffredo voluto esercitarsi, fu rovesciato a terra e calpestato dalle zampe dei cavalli. Egli morì quindi pochi giorni dopo questa sventura il 19 agosto 1186 in età di ventiotto anni, e il suo cadavere sepoltosi per comandamento del re nella cattedrale di Parigi, fu il primo che ivi avesse la tomba (Martellile, Ampliss. Coll. toni. V, col. 811). Allorquando egli venne a morte, Costanza sua moglie, da cui lasciò una figlia di nome Eleonora, era pure incinta di un maschio, di cui si sgravò il 3o aprile 1187, imponendogli il nome di Arturo. Essa nell’ anno medesimo sposò Ranulfo conte di Chester, cui i Bretoni scacciarono dopo la morte di Enrico II suo protettore avvenuta nel 1189. Poco dolore costava questa perdita alla duchessa, la quale in seguito pretendendo che il suo nodo con Ranulfo fosse nullo, sposò nel 1199 Guido di Thouars, da cui ebbe due figlie, Alice e Caterina. La cronaca di Saint-Martin di Tours riferisce come Goffredo era di bel sembiante, destro nel mestiero dell’armi, e liberale per modo, che quando si trattenevano ne’suoi arsenali per mancanza di pagamento le armi che i suoi cavalieri vi avevano ordinate, ne sborsava il prezzo egli stesso, senza neppure che lo pregassero, e loro le faceva rimettere. Però le frequenti sue ribellioni contro del padre impressero tale una macchia sulla sua memoria, clic le sue buone prerogative non valsero a cancellarla. ARTURO e COSTANZA. 1196. ARTURO, figlio postumo di Goffredo c di Costanza, nato, come per noi si disse, il'3o aprile 1187, venne riconosciuto quale conte di Bretagua in un’assemblea degli stati tenutasi a Rennes nel 1196. Allora Riccardo re d’Inghilterra, punto nell’ animo da questo tratto, fece arrestare Costanza dallo stesso Ranulfo di lei secondo marito, e condurla al castello di Saint-Jacques di Beuvron, dov’ella si restò prigioniera. I signori bretoni spedivano a Riccardo messaggi per querelarsi di questa sua condotta; ma il monarca^ lungi dal prestar loro soddisfazione, inviò truppe nella Bretagna