DEI CONTI E DUCIII DI BRETAGNA aB5 GIOVANNI IV ovvero V detto il VALENTE. 1364- GIOVANNI di MONTFORT, figlio dell’altro Giovanni di Montfort e di Giovanna di Fiandra, nipote di Arturo II, divenne pacifico possessore del ducato di Bretagna mercè la "morte di Carlo di Blois, ed in forza del trattato conchiuso a Guerande nel giorno n aprile (che era il venerdì santo) dell’anno 1365 (N. S.). Egli ne fece omaggio al re Carlo V nel i3 del successivo dicembre; ma la ricordanza delle obbligazioni che lo legavano agli Inglesi e la speranza di esserne sempre e/ficac«menté aiutato all’uopo, se ad essi rimaneva aderente, non gli permisero di restar fedele alla Francia nella guerra che questa potenza proseguiva contro di loro. Essendosi pertanto collegato con essi, immerse se medesimo ed il suo ducato in nuove sventure. Perseguitato dalle armi vittoriose dei Francesi, fu di sovente costretto ad abbandonare i suoi stati, ed a cercare un asilo nella contea di Richemont in Inghilterra: così la sua mala fede rovinava le sue faccende in luogo di migliorarle. Nel ¡372 Giovanni rinnovò'i suoi legami cogl’inglesi, e spedì in pari tempo messaggi al re di Francia per farlo certo della sua fedeltà. Per altro non tardò troppo a disingannate codisto monarca, chiamando nel 1373 a Sairit-Malo una flotta inglese. Punto il re di tale perfidia, inviò in Bretagna un esercito, capitanato dal contestabile Bertrando du-Guesclin, il quale si rese signore di Rennes, di Vannes e della più parte delle città. Intanto il duca di Bretagna, che si era ritratto in Inghilterra, giungeva a Calais col duca di Lancastro alla testa di numerosa armata, e dava il guasto alla Picardia, osando anche di scrivere al monarca per ¡sfidarlo. Questo tratto’ d’audacia alienò da lui gli animi de’suoi soggetti; sicché vedendosi odiato e derelitto dai Bretoni, nel 1374 ripassò in Inghilterra colla duchessa sua sposa. Carlo, recandosi in mano gli stati di questo principe fuggitivo, non contava da principio di farseli suoi; ma dopo avere inutilmente aspettato per lo sdazio di quattro anni il di lui ravvedimento, si determino finalmente di rovinarlo, non ¡scorgendo in lui che un nemico irreconciliabile. Con sì