DEI CONTI D’ALENgON 201 st’atto senza averlo veduto, e quasi dubitando della sua •esistenza; ma possiamo assicurare che infatti egli esiste nel tesoro delle carte al registro segnato col numero 31, atto 33, e nella raccolta di Colbcrt al voi. 3, fol. 747; e che porta la data del gennaio 1220, cioè a dire -1221 giusta il novello stile. Restava nondimeno un altro rampollo della casa di Alencon che vantar poteva diritti sopra tale contea, ed era questa Maria confessa di Ponthieu, discendente in linea retta da Guglielmo Talvas. Ma i dominii di lei si trovavano allora fra le mani del rer che se n’era impadronito a motivo della rivolta di Simone di Dammartin di lei sposo; onde ella occupavasi allora soltanto di calmare il risentimento del re, ben lungi essendo dal pensare a muover pretesa qual siasi contro di esso. Filippo Augusto godette pertanto senza veruna contraddizione della contea d’Alencon; ma Luigi Vili di lui successore in un trattato di accomodamento che conchiuse colla stessa Maria nel 1225, la costrinse a rinunciargli con una espressa clausola i propri diritti riguardo a questa contea (V. Maria contessa ai Ponthieu). CONTI D’ALENCON E DEL PERCHE A DELLA CASA DI FRANCIA PIETRO. Nel marzo dell’anno 1268 (V. S.) il re San Luigi avea concesso le contee d’Alencon e del Perche in appanaggio cd in panato col diritto di scacchiere 0 di corte sovrana (t) a PIETRO suo quinto figlio. Questi accompagnò poi nell’anno 1270 il suo genitore nel viaggio d’Africa, enei (1) Il diritto di scacchiere jus scacciarti non si deve punto confondere col giudizio della spada, di cui abbiamo fatto cenno più sopra, e che non era altra cosa che l’ alta giustizia, mentre lo scacchiere era un tribunale sovrano. Quello d’Alencon costityiva quasi una sezione dello scacchiere di Normandia*, che il re Filippo il Bello rese sedentario nell1 anno i3o4, ovvero nel successivo.