/J58 cronologìa storica ilovino, appassionato pei torneamenti, era partito nell’agosto 1170 per una di quelle feste militari accennate a Trasegnies dal signore del luogo. Scontrò per via Goffredo duca di Lovanio suo nemico, che lo attendeva con centomila uomini tra pedoni e cavalleria, c Baldovino a malgrado la disparità del numero si pose in difesa c pugnò con tanto valore e buon successo, che passò sovra il corpo del nemico e continuò la sua strada. Nel 1172 incontrò altra avventura nel recarsi al torneo di Bougoment in Borgogna con circa cento cavalieri di Ilainaut. Un’antica cronaca manoscritta racconta che « allorch’egli si avvicinò a Bougemont, il conte di Nevers vietò di dargli albergo; ma non perciò mancogli n alloggio; del che fu sì corrucciato il conte di Nevers, che » unissi al duca Ejirico di Borgogna e con lui marciò con-« tra Baldovino. Questi si apparecchiò a ben riceverli; e non » riuscì a meglio l’impresa del conte di Nevers, essendo Bal-y> dovino partito dal paese senza averne riportato danno, e se » ne andò ad un torneo a Rcthcl,donde ritornò al suo paese:» locchè viene confermato da Gilberto de Mons. L’anno stesso Baldovino, brigatosi col duca di Limbourg in difesa del conte di Nanuir, assediò nell’autunno il suo castello d’Ar-lon e lo strinse a chieder pace. Veramente non era senza viste di personale interesse che Baldovino prendesse così caldamente le parti di suo zio Enrico. Non avendo questi verun figlio, e neppure speranza di averne, avea instituito, come si disse, a suo erede fin dal n63 Baldovino IV. Nel 1184 (N. S.) per assicurarsi quell’eredità che non ancora crasi aperta, Baldovino V venne nella quaresima con lettere commendatizie di suo zio a chiederne la conferma all’ imperatore Federico I, che allora tenea la sua corte a Hague-nau. Federico non fece veruna difficoltà alla domanda, ma per accordarla in forma più solenne lo rimandò alla dieta che divisava tenere l’anno susseguente a Magonza (Gilberto de Mons). 11 re Filippo Augusto genero del conte di Hai-naut era a quel tempo in guerra con Filippo d’Alsazia conte di Fiandra in punto al Vermandois. Sdegnato pei soccorsi che suo suocero forniva al nemico di cui era alleato, vassallo e cognato, divisava di rovesciare il suo risentimento sulla regina sua moglie col ripudiarla, e vi veniva istigato dai principi della casa di Sciampagna; ma i più saggi prelati del re-