DEI CONTI DI.FIANDRA ¿{i5 lippo il Bello prese parte al malumore della regina con tanta maggior soddisfazione, che nel punire il fasto delle Brugesi si procurava un mezzo di'satisfare alla sua avarizia, ed egli si permise delle contribuzioni che insegnarono ad esse di non più ostentare le lor ricchezze agli occhi di un principe ch’era capace di lor toglierle. Nel i3oa i Fiamminghi si morsero a sollevazione per le pesanti imposte che Jevava sopr’essi il governatore Jacopo di Chatillon e per il barbaro m’odo con cui li trattava. Autore della ribellione fu un tessitore'di nome Pietro le Roi, a grande stento sottrattosi al supplizio che gli era preparato da quell’ uomo crudele. Gli oppressi vendicaronsi delle crudeltà fatte loro provare con crudeltà vieppiù grandi, spezialmente a Bruges, ove si rinnovarono i vesperi siciliani. I Fiamminghi chiamarono in loro aiuto Giovanni conte di Namur, e nell’11 luglio di quest’anno seguì la battaglia di Courtrai. I Francesi nel numero di cinquantamila bene agguerriti combatterono con perdita pari al disonore contra venticinquemila artigiani raccolti in fretta mal armati e male disciplinati. Contribuì alla loro sconfitta il disprezzo dimostrato dal generai Ro.bert conte d’Artois verso i Fiamminghi, cui trattava da canaglia. Per cieca presunzione disdegnando la previdenza, marciò contrassi al galoppo senza prima averli fatti riconoscere, immaginandosi che si sottrarrebbero con pronta fuga alla sua spada. La sua arroganza rimase punita. Il nugolo di polvere che sollevò la cavalleria gl’impedì di discernere un canale paludoso che sotto gli stava, e la più parte vi cadde dentro.* Gli squadroni che succedevano, non' potendo allentare il corso, si trovavano accalcati da altri squadroni} spaventevole fu il disordine, e in urt istante il canale fu ingombrato di morti. I Fiamminghi passarono sopra un ponte di uòmini c cavalli, gli uni sugli altri aminontichiati, caricarono la fanteria e ne uccisero presso che la mefà. In quella giornata perirono pressoché ventimila france’si. Il conte di Artois e quello di Saint-Pol vi lasciarono la vita. Quattro mila paia di speroni dorati presi ai vinti si sospesero alle vòlte dei templi fiamminghi. Conseguenza della quale vittoria fu la presa di Gand, di Lilla, di Courtrai e del resto della Fiandra. Filippo il Bello marciò in Fiandra alla testa