4* CRONOLOGIA STORICA fredo non fa parola di siffatto suo testamento; quasiché questo storico, che scriveva vivente Enrico e sotto la sua dominazione, fosse stato libero di riianifestare uria verità cosi ignominiosa, come si è questa, alla fama del suo signore. > Goffredo Plantageneto esercitò il diritto di regalia nel ducato normanno sopra i vescovi non meno éhe sopra gli abati, di che abbiamo prova in una lettera di Arnoldo di Lisicux scritta a- papa Lucio II che riportasi nello Spicilegio al tomo' II, nella quale egli dice che questo principe godette due e più anni eli rendita.del vescovado di Lisieux in forza'del diritto di regatia: Bona oninia episcopatia redimere de manti comitis Andegavensis augebar, ijuae ipse miki per dúos anuos et tres mcnsts abstiderat, quia ele-ctus canonice sine ipsius designationc facram consecratus. ENRICO II duca di Normandia, conte d’Anjou e del Maine, c re d’Inghilterra. 1151. ENRICO, investito del ducatq di Normandia nel ii5o, succedette nell’anno vegnente a Goffredo il .Bello suo genitore nelle contee d’Anjou e del Maìne, ed a queste duq provincie aggiunse nel n5a il ducato d’Aquitania mercè il. suo matrimonio con Eleonora moglie già ripudiata del re Luigi il Giovane. Irritato questo monarca in vedere le due figlie ch’aveya avute da Eleonora defraudate nella speranza di succedere al ricco patrimonio della lor madre, divenne da quel momento avverso ad' Enrico. Alfine per tanto di vendicarsene, strinse una lega fori Goffredo fratello di Enrico, aneli’esso scontento della picciola parte clic gli era toccata nella Successione paterna, con Eustachio figlio del re'Stefano, e coi conti di Blois e del Perche colf intendimento di togliere al suo rivale non solamente l’Aqui-tania, ma si ancora la Normandia e 1’ Anjou. Nel mentre che Goffredo se ne va a sollevare i baroni anjouini, gli altri quattro principi confederati invadono la Normandia, e cominciando dall assedio di Neufmarché, se ne rendono signori mercè le corrispondenze che tenevano con quella piazz?. Però, il valore e l’attività di Enrico non lasciavano