DEI CONTI E VISCONTI DI VERDUN 551 custodire le sue fortezze. Così adempì Gerberto colla sua lettera 2a marzo g85 (Bouquet, toni. IX, pag. 283). Ger-berto in altra lettera accenna all’incirca le stesse cose ai figli di Goffredo e Sigefredo per ordine del loro padre. Tra le piazze cui raccomanda loro custodire con maggior cura nomina Scarponne, oggidì il villaggio di Charpaigne sulla Mosella dirimpetto a Dieulouard, ed altro luogo nominato Haidon-Chatel, Haidonis-Castellum. Gerberto gli esorta ad assoldar truppe, a combattere per la patria e dar a vedere ai nemici che dopo essersi impadroniti della persona di Goffredo, non lo aveano altrimenti tutto intero in lor potere: Sentiant in vobis hostes non se totum cepisse Go-defridum. Finalmente li consiglia ad affezionarsi ad Ugo Capeto duca di Francia, assicurandoli che mercè la protezione di quel principe nulla hanno a temere per parte degli altri principi francesi (ibid.). Fu certo per la mediazione di questo duca posto in libertà Sigefredo prima del 19 maggio 985, non si sa sotto quali condizioni; laddove Goffredo rimase prigione sino alla morte di Lotario avvenuta il 2 marzo 986. Allora il nuovo re Luigi V si mostrò più trattabile sull’articolo della liberazione di quel conte; ed egli uscì di prigione il 17 maggio successivo dopo aver dovuto rinunciare ad alcune piazze del vescovato di Verdun col consenso del vescovo suo figlio. L’arcivescovo di Reims suo fratello si richiamò da quei trattato con lettera scritta all’ imperatrice Teofania per indurla a non permettere che avesse luogo siccome tendente alla rovina delle chiese e a danni della famiglia imperiale (ibid., pag. 290). Ignorasi quale sia stato 1’ effetto di tali rimostranze, ma fu fatta la pace tra l’impero e la Francia il 17 giugno 986. Verdun venne restituita all’impero, come testifica Gerberto ch’ebbe gran parte a quell’ opera salutare, e al quale dee prestarsi più fede che non alle cronache di Sigeberto , di Baudri, di Nangis e di altri, ove è detto che il re Lotario restituì egli stesso Verdun e Goffredo al giovane Ottone III. Goffredo rimesso in libertà e al possesso della sua contea ne diede qualche tempo dopo la sua dimissione a favore di Federico suo quarto figlio, conservando l’amministrazione degli altri suoi dominii. L’anno ioo4 edificò il castello di Einham presso Oudenarde sull’Escaut. Era esso