DEI CONTI D’ANJOU 97 d’Alencon, che facevano tutti ritorno dagli stati generali. Questo congresso fece temere alla corte non essi volessero forse recar pregiudizio al trattato di pace conchiuso ad Auxerre nel i3 luglio del precedente anno; ma il cancelliere del duca d’Orleans accertava il re, che il suo signore era fermo nel proposito di osservare questo trattato in tutti i suoi punti; così gli altri principi diedero simili assicurazioni al monarca. Tuttavia qualche tempo dopo, l’affra-tellanza che regnava fra il duca di Bretagna e quello di Anjou fece commettere al secondo un mancamento di parola, eh’ ebbe sinistri effetti. Fin dai tre anni egli aveva educato in sua casa la principessa Caterina, figlia del duca di Borgogna, già fidanzata mercè contratto al principe Luigi suo figlio in espettazione della età da matrimonio di ambe le parti. Nonostante però questa promessa, eh’esser dovea inviolabile fra due principi, egli maneggiò un trattato di nozze fra suo figlio e la figlia del duca di Bretagna, e rimandò la principessa di Borgogna con numeroso corteggio Duchi di Turemia zioni di Noyon.-Giovanni divenne delfino nel 1415 attesa la morte di Luigi suo fratello maggiore avvenuta nel 25 dicembre dell’anno stesso; e questo nuovo suo titolo ne accrebbe l’autorità, della quale egli si valse per far deporre le armi ai due partiti degli Armagnacchi e dei Borgognoni. Ma vinto dagli eccitamenti del suocero, spiegò poscia partito per la fazione di Borgogna, legandosi strettamente al duca Giovanni Scnzapaura, di cui era nipote per parte della sua sposa. Questo principe morì di veleno a Compiegne nel 5 aprile 1416 senza lasciar discendenti, e la moglie di lui passò ad altre nozze con Giovanni duca di Brabante (V. V articolo di quest’ ultimo). Nel 1416 CARLO, quinto figlio del re Carlo VI, succedette a Giovanni e nella qualità di delfino e nel ducato di Turenna, che gli venne conferito dal re suo padre; e nel maggio del vegnente anno fece il solenne suo ingresso T. XIII. 7