DEI CONTI DI VAUDEMONT 561 ENRICO II. 1279. ENRICO, figlio c successore di Enrico I, riacquistati ch’ebbe i suoi stati ereditarii, fu me.n prudente per conservarli, chè seguito avendo il sistema di violenza che li avea fatti perdere al padre, dovette come lui abbandonarli. Ritornando in Sicilia, peri in mare nel 1299 in uno scontro avuto con legni aragonesi. Da Ilelisende di Vergi-sua moglie ebbe il figlio che segue e tre femmine, la cui primogenita sposò, i.u Giovanni Bo.utefeu che premorì a lei senza lasciar figli ; 2.0 il signor di Nanteuil che abbandonò poscia, disgustata della sua vecchiezza e delle sue infermità. Le altre due figlie dr Enrico lì furono, l’una abadessa di Remiremont, 1’ altra religiosa a Nostra Dama di Sois-sons (Chron. Mediani Mon.). ENRICO III. 1299. ENRICO profittò dell’esempio di suo padre Enrico Il e di quello di suo avo per viver pacifico nella sua contea di Vaudemont restituitagli dal duca di Lorena Ferri III. Egli sposò nel i3q6, secondo la cronaca di Moyen-moulier, in età ancor tenera, adolescens, Isabella figlia di quel duca, molto più provetta di lui, aetate maturam, che molto prima era stata fidanzata al figlio del duca di Baviera. Essi vissero insieme intimamente e fondarono di consenso nel i325 a Vaudemont un capitolo che ora più non sussiste. Enrico vigilò premurosamente all’amministrazione della giustizia e istituì in alcuni luoghi de’ suoi dominii ciò che al dire di Bexon dai titoli contemporanei chiamasi la grande fedeltà, cioè, giusti e fedeli riformatori. Finì i suoi giorni il conte Enrico nel i33g, e non i332, come pretende Bexon, lasciando il figlio che segue e una figlia di npme Margherita che dovea sposare, secondo Giovanili di Bayon, Carlo secondogenito di Luigi di Francia conte d’Evreux, e che si maritò circa l’anno ij22, per le istanze e minaccie di Odoardo coute di Bar, con Ansaldo sire di Joinville. T. XIII. 36