DEI DUCIII DI LORENA tendono. Il suo corpo fu seppellito a San-Giorgio della stessa città in mezzo alle lagrime ed ai singulti de’ suoi sudditi, di cui crasi cattivato il cuore colle grandi sue qualità. Egli non era per anche ammogliato. Anna figlia di Luigi XI era stata a lui fidanzata sin dalle fascie, ed ei ne avea ricevuto due volte la dote, ma i motivi di malcontento che gli diè poscia il monarca francese, lo fecero rinunciare a quel maritaggio. Il duca di Borgogna non contribuì poco a staccamelo col promettergli sua figlia. Ma quest’era un’ esca che Carlo presentava a tutti i principi cui volea trarre al suo partito. Dopo averlo lusingato per un anno, il duca di Borgogna ritirò la sua parola e rivocò l’impegno da lui assunto per iscritto. YOLANDA e RENATO II. 147*3. RENATO, figlio di Ferri II conte di Vaudemont e di Yolanda d’Anjou figlia di Renato I, succedette l’anno 147^ al duca Nicola in età di ventidue anni, mercè la cessione che gli fece sua madre de’suoi diritti colla riserva dell’usufrutto durante sua vita. In questa guisa, al dir del-l’ab. Garnier, il ducato di Lorena ch’era toccato per matrimonio alla casa d’Anjou rientrò per altro maritaggio in quella di Lorena. Renato prese possesso della Lorena il 4 agosto 147^- Quasi tosto Carlo duca di Borgogna, che ambiva quel principato, fece rapire il giovane duca in un con sua madre a Joinville. La duchessa chiese l’aiuto di Luigi XI, nè il fece indarno. Questo monarca inviò prontamente un esercito sulle frontiere della Lorena, e con ciò fallir fece i disegni ambiziosi del duca di Borgogna. Renato fu lasciato in libertà, ma soltanto dopo averlo costretto a fare alleanza olfensiva e difensiva col duca di Borgogna contra il re di Francia. 11 rimorso la vinse ben presto sopra quell’impegno sforzato, e l’anno dopo Renato si unì con Luigi XI e l’imperatore Federico III contra il dura di Borgogna e gli dichiarò guerra. Nel 147^ Carlo entrò pel Luxemburgo nella Lorena con oste formidabile, prese tutte le città per cui passò, e il 25 ottobre strinse d’assedio Nanci obbligandola il 27 novembre ad arrendersi. Dopo averne tenute le assemblee quale sovrano, ripartì il dì