-124­ veneziana era riunita a Candia e che non vi erano unità nel Basso Adriatico, vi penetrò per tentare qualche impresa su quelle coste. Si pensò che i Barbareschi fossero diretti a Loreto per svaligiare quel ricco Santuario, ma i corsari approdarono invece a Nicotra sulla costa di Puglia, dove fecero grandi de­vastazioni e presero schiavi molti abitanti comprese alcune mo­nache. Di là passarono a Cattaro, dove catturarono un vascello mercantile veneziano. Una furiosa tempesta però li obbligò a non internarsi di più in Adriatico ed essi si rifugiarono perciò a Valona. L'Armata veneziana informata degli avvenimenti, lasciata Candia, diresse verso l'Adriatico. Essa era costituita da 28 ga­lere e 2 galeazze, Antonio Cappello ne era il Provveditore. L'Ar­mata in breve raggiunse Corfù da dove il Cappello decise di passare a Valona, dove sfidò i corsari a combattimento bersa­gliandoli anche colle artiglierie. Visto che Alì non si muoveva dal porto, il Cappello diede fondo a breve distanza attendendo che ne uscisse per attaccarlo. Il 3 agosto all'alba gli Algerini tentarono l'uscita, ma il Cappello li inseguì. Alì, visto che sa­rebbe stato sopraffatto, ritornò all'ancoraggio, sperando che i Veneziani non avrebbero osato attaccare un porto di una na­zione colla quale non erano in guerra. I forti della città apri­rono il fuoco contro i Veneziani e rimase cosÌ ferito ad un brac­cio il Capitano delle Galeazze Lorenzo Marcello. Il Cappello ri~ prese la fonda davanti al porto attendendo pazientemente un nuovo tentativo di uscita del nemico; ma Alì in;'iò notizia a Bechir Capitan Pascià della flotta ottomana della sua critica si­ tuazione invitandolo a venir in suo soccorso. Questi mosse infatti verso l'Adriatico con 22 galere, 2 maone e qualche vascello. Informato di ciò il Cappello, riunita la Consulta, sostenne che conveniva debellare come nemici quelli che egli era auto­ rizzato dai trattati a punire come pirati, anche se erano protetti dalle fortificazioni di un porto ottomano. La Consulta espresse opinione che si dovesse attaccare. Il 7 agosto l'Armata veneziana colle due galeazze agli estremi della formazione lunare mosse all'assalto. Gli Algerini attoniti e spaventati abbandonarono le loro galere e si recarono sui forti e sulle trincee per tirare di là sulle galere veneziane. Il Cappello allora fece aprire il fuoco dalle galere contro le fortezze e cogli