DEI DUCIII DI NORMANDIA i fidanzata a Riccardo la propria figlia, questo legame pose ili sospetto il re di Francia, e destò inquietudine nel conte di Fiandra , facendogli temere non forse Riccardo avesse a domandargli conto del sangue da lui sparso di Guglielmo suo genitore. Quindi Luigi ed Arnoldo, comunicatisi a vicenda i loro sospetti, si collegarono insieme contro Ugo e Riccardo, chiamando a parte di tale confederazione Ottone I re di Germania cognato di Luigi. Intantochè essi davano il guasto alle terre di Ugo, Corrado re di Borgogna venne ad unirsi loro; sicché i quattro alleati mossero ad assediare Parigi, la cui contea ad Ugo stesso allora spetta va. Uscita a vuoto cotale intrapresa, il conte di F'iandra li condusse dinanzi a Rouen, ove provarono un nuovo rovescio; perocché dopo parecchi assalti ributtati con assai vigore, la rigidezza dell’inverno, che allora volgea, li costrinse a levare il campo; e Riccardo inseguitili nella ritirata, tagliava a pezzi una parte del lor retroguardo. Tutto ciò ebbe luogo al cominciare dell’anno §54, poiché Guglielmo di Jumiege chiude la narrazione, che ne fece, con queste parole: Hic Ludovici lìegis finis non multo post hominem, post multos mterorcs, exucntis. Lotario successor di Luigi ereditò dal padre anche Podio contro i Normanni; ma i saggi di valore da Riccardo già dati, e che gli avevano meritato il soprannome di Senzapaura , tenevano sospese le avverse intenzioni del re. Però Tebaldo l’ingannatore conte di Char-tres venne a capo di metterle all’atto valendosi della regina Gerberga, cui avea disposta, a proprio favore. Questa principessa persuasa grandemente da’suoi discorsi che la sicurezza del figlio e la tranquillità dello stato dipendessero dalla ruina del duca di Normandia , indusse Brunone suo fratello arcivescovo di Cologna a recarsi presso di lei per consigliar secoloro intorno al più sicuro modo di avere in mano Riccardo. Brunone propostosi qual mediatore fra il monarca ed il duca, invitò quest’ultimo ad una conferenza in Amiens, affine di conchiuder colà un trattato di durevole pace. Il duca già s’avviava al luogo dell’abboccamento, quando venne arrestato nel cammino da due cavalieri, che lo fecero avvertito del pericolo nel quale incorreva: egli quindi ricalcò le sue tracce, e l’arcivescovo, vedendo scoperto il suo artifìcio, si ritornò confuso a Cologua.