DEI CONTI DI FIANDRA 439 Maria raccolse a Gand gli stati di Fiandra, espose loro il proprio imbarazzo e promise di rimettersi ai loro consigli. Gli stati deputarono a Luigi per notificargli le disposizioni della loro sovrana. Luigi per disingannarli mostrò ai deputati lettere di Maria con cui gli accennava che Ugonetto e Imbercourt erano persone di sua confidenza, supplicandolo a rivolgersi unicamente ad essi per tutti gli affari che volesse secolei negoziare. Le lettere erano quelle state rimesse al re dagli ambasciatori di Maria. I deputati furibondi di vedersi messi a gioco, ritornarono frettolosamente a Gand, raccolsero il consiglio della città, vi fecero comparire Ugo-nctto e Imbercourt, li accusarono di tradimento e li fecero condannare a perder la testa (ìlarduin). Questo giudizio fu eseguito il giovedì santo 3 aprile alla presenza della principessa, che inutilmente impiegò le preci e le lagrime per liberare que’due sfortunati. Luigi profittando della confusione che regnava tra i Fiamminghi, spinse le sue conquiste nei Paesi-Bassi. I Fiamminghi per arrestarlo fecero venire Adolfo duca di Gueldria e lo posero a loro capitano. Adolfo fu ucciso in un combattimento il 22 giugno. Allora essi presero il partito di chiamar l’arciduca Massimiliano figlio dell’imperator Federico, e sposar gli fecero la principessa il 18 , 0 secondo altri il 20 agosto 1477-, Massimiliano sostenne i diritti della sua sposa e ricuperò una parte di. ciò che le avea tolto la Francia. Nel i47^. eSl' a^a testa di sedicimila uomini costrinse il re Luigi XI a levare l’assedio di Saint-Omer, ritolse Cambiai, Bouchain, Quesnoi, Condè, Mortagne, Tournai, e conchiuse secolui una tregtft a Leuze il 18 settembre. I Fiamminghi frattanto mormoravano per vedere i Borgognoni e gli Alemanni occupar presso loro la più parte delle cariche e degli onori, e nel 14y9 gridarono altamente doversi rimandar 1’ arciduca. A Gand si armarono gli artigiani contra i magistrati per una gabella imposta sulla birra. Era scopo di tale congiura il far manbassa sui capi dello stato civile e del corpo ecclesiastico. Era essa appena assopita, che si riaccese la guerra colla Francia, e nel 7 agosto l’arciduca diè battaglia ai Francesi a Guinegate, che eransi recati in aiuto di Terrouenne da lui assediata. La perdita fu a un dipresso eguale dall’ una e l’altra parte, ma non venne ri-