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contese quel titolo; ma la vinse il conte pel credito della giovine regina sua nipote, e la madre del re si ritirò dalla corte. Non fu però di gran durata tale trionfo del conte, Avendo il re <!’ Inghilterra avuto nel ,27 aprile 1181 una conferenza col monarca francese al guado di San-Remigio presso Nonancourt, fu fissato che la regina madre ritornerebbe alla corte col titolo di tutrice di suo figlio e il conte conserverebbe quello di reggente. Quest’ ultimo cominciò sin d’allora a decadere nello spirito del re perle insinuazioni del conte di Clermont e: del sire di Couci, che vennero tosto a capo di farlo allontanar dalla corte. L’anno 1182 (N. S.) egli perdette sua moglie Isabella, morta senza figli il 26 marzo, e pretese conservare le contee d’Amiens e di Vermandois in forza di una donazione da lei fattagli. Filippo Augusto, istigato di bel nuovo dalla madre, non che dal conte di Clermont e dal sire di Couci, di cui il conte Filippo avea devastate le terre, reclamò quelle due contee a titolo di signore feudale siccome feudi vacanti per difetto di successori in linea retta e qual cessionario d’isabella. II conte di Fiandra allegava per sua parte di averne goduto senza contrasto, vivente il fu re; e non potendo andare in accordo si venne all’armi. I Fiamminghi presero caldamente la difesa del loro conte e gli fornirono una numerosa armata, con cui si fece prima vedere davanti Corbia. Egli prese d’assalto il sobborgo, ma non essendosi potuto impadronire della città, si avvanzò sino a Betisi, tra Serilis e Compiegne, cui strinse d’assedio. Lo inseguì il re costringendolo a ritornare sulle sue traccie. Colla mira di conquistar l’Amiensese Filippo Augusto assediò il castello di Boves, piazza forte, ad una lega e mezza da Amiens. Rin* chiusovisi il signore di Boves, si difese valorosamente e diè tempo al conte di Fiandra di venire in suo aiuto; nè Filippo d’Alsazia ritardò punto. Di già gli assedianti erano alle falde della rocca, lorchè egli comparve e mandò tosto a sfidare il re a battaglia. Il cardinale di Sciampagna impedì al monarca di rispondere sull’istante alla disfida, e negoziò una tregua, nel corso della quale ottenne che il conte si recasse a far le sue sommissioni al re e a congegnargli il Y ermandois con l’Amiensese e il paese di .San-terre, meno Peronne e Saint-Quentin, che gli sarebbero la-