DEI CONTI DEL MAINE	129
dente alla cintura in una larga guaina. D. Montfaucon pretende che il blasone sia stato unito allo scudo assai tempo dopo la morte di Elia : certo in ogni caso si è che questo monumento nel 1641 venne ristaurato per cura di 1). Michele l’Aigneau priore della Couture, siccome nota l’epitaffio di questo conte, ch’egli fece scolpire in lettere capitali d’oro sopra una lapide di marmo nero incassate in una cornice architettonica di pietra, adorna di due colonne di marmo screziato. Rapino di T boy ras però s’inganna a partito asserendo che il re d’Inghilterra facesse morire Elia. Questo conte avea sposate i.** verso il 1090 Matilde figlia ed erede di Gervasio signore di Chateau-du-Loir, .di Mayet, di Luce e di Oise, dalla quale gli nacquero Eremburga od Ermentruda appellata eziandio Guiburga, e Sibilla moglie di Foulques V conte d’Anjou poi re di Gerusalemme, 2.0 nel 1109 Agnese figlia di Guido Goffredo conte di Poitiers già ripudiata da Alfonso re di Castiglia e di Leone. Or-derico Vitale ci porge un bel ritratto del conte Elia: » Era » questi, die’egli, un signore valoroso, di grande onore, » ed amabile per le sue sociali virtù. La sua taglia era ro-» busta, straordinaria la forza, nerboruto senza pinguedine; » avea bruno il volto, arricciata la barba, e i capelli ta-n gliati a mo’di prete. Parlava gradevolmente e con ispon-» tanea favella. Le persone tranquille e sommesse non aveano » che a lodarsi della sua dolcezza: ma trattava bruscamente » i raggiratori e i ribelli. Egli osservava e iacea con tutto » rigor osservare le leggi della giustizia : penetrato dal tisi more di Dio, praticava con fervore tutti gli esercizii della » religione, e si tenera ed affettuosa era la sua pietà, che » sovente in mezzo della preghiera gli spuntavano le la-» grime. Sovente digiunava, e di regola passava tutti i ve-» nerdì senza cibarsi. Le chiese trovarono in esso uno ze-» lante difensore ed i poveri un caritatevole padre. » Il conte Elia avea un fratello appellato Henoch, che vestì l’abito religioso alla Couture di ¿\Ians sotto 1’ abate Juhel, e a riguardo del quale donò a questo monastero versa l’anno 1092 la terra di Limnaire, (de Liminano) e la metà del dominio di Boifart (Spicil., tom. VII, pag. igo).
T. XIII.
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