■MJH CRONOLOGIA STORICA rendere lo sposo il più felice fra tutti gli uomini: quindi ei le fu da principio teneramente allezionato. Ma egli ebbe in seguito la debolezza di sospettare della sua virtù, e negli accessi di sua gelosia si lasciò andare fino a percuoterla: ma Francesca non opponeva a questi tratti brutali che la dolcezza e la pazienza. Ben tosto il marito riconobbe l’innocenza di lei, e visse dappoi costantemente con essa nella più perfetta unione. Ella era infatti una femmina non solamente irreprensibile nella sua condotta e ne’suoi costumi, ma distinta ancora pei sentimenti più sublimi della cristiana pietà; sentimenti cui seppe inspirare al suo sposo, riformando coll’esempio suo il lusso delle dame della sua corte, nè di altro occupandosi che di opere buone e del sollevare i poveri. Siccome i medici non sapevano conoscere nè le cause, nò l’indole dell’ ultima infermità del duca Pietro, fu immaginato che un mago avesse operata una malia sopra di luì, e si propose di chiamare uno stregone, perchè distruggesse un tale incantesimo; ma il duca egualmente che la sua sposa rigettò con orrore questa proposta, asserendo eh’’ egli amava meglio di morire con Dio dalla sua, di qu.elloc.hc viver col diavolo. Egli spirò fra le braccia della sua sposa in un modo assai edificante; e diccsi che morendo dichiarasse di lasciare questa principessa tal quale l’avea ricevuta, e che di mutuo consenso erano essi vissuti in perfetta continenza : divozione singolare in un principe ereditario e sovrano. Egli ebbe tuttavia una figlia naturale di nome Giovanna, per un tratto di debolezza troppo comune nei principi, e di cui è rarissimo che facciano una penitenza cosi sincera e così persistente come fu quella di Pietro. Noi vedremo in appresso quale costanza la duchessa sua vedova opponesse agli sforzi che si fecero, perchè accettasse un novello sposo. ARTURO III. 1457. ARTURO, conte di Richemont, contestabile di Francia, figlio di Giovanni IV, succedette a suo nipote Pietro II in età di sessant’ anni, conservando il suo uifizio di contestabile malgrado le rimostranze de’suoi baroni, i quali sostenevano eh’ esso fosse troppo al di sotto di uu duca di