DEI CONTI D’AI.ENgON ai5 nel 151S salito al trono, cominciò dal riconoscere il duca d’ Alencon suo cognato siccome primo principe del sangue; ed un altro favore poi, o a meglio dire un tratto di giustizia che gli praticò nello stesso anno si fu lo svincolo dei beni della casa d’Armagnac, che nel 14^4 erano stati legati da Carlo ultimo conte d’Armagnac al duca Renato suo padre (lriverii, de Galand, fol. 302). Fu però un inganno che le forme e l1 ingegno del duca Carlo avessero a corrispondere al merito della sua sposa: quindi avvenne eh’essa non lo trattò mai fuorché con disprezzo. Egli tuttavia si diportava con assai valore nella giornata di Malignano: ed il re due anni dopo mercè lettere patenti in data 11 ottobre 1517 donavagli in ricognizione il ducato di Beni. Nel i521 egli capitanò l’antiguardo dell’armata che il re conducea nei Paesi-Bassi per presentare battaglia all’imperatore accampato sotto di Valenciennes. II contestabile di Borbone, che trovavasi pure all’armata, ed a cui si spettava in virtù del suo officio un sì fatto comando, spflcrì mal volontieri la praticatagli ingiustizia; ma il precipitoso ritirarsi dell’imperatore prevenne il combattimento, che non ebbe più luogo. Il duca Carlo nel ì5i5, rivalicate per la quarta volta le Alpi in compagnia del monarca, ebbe ancora la condotta deli’antiguardo il u4 febbraio alla funesta giornata di Pavia, in cui comandò l’ala sinistra dell’esercito francese. Nè ivi diè troppi saggi di valore; mentre allo scorgere messa in volta l’ala diritta, il disordine nel centro della battaglia, ed il re fatto prigione, gli cominciò a girare il capo, nè ad altro pensò che a porre in salvo la sua persona ; sicché senza porgere ascolto a la Roche-du-Maine suo luogotenente, che pur volea trattenerlo, corse difilato a briglia sciolta perfino in Francia. Quando però fu rientrato in se stesso, accorgendosi di tutte le conseguenze della stia fuga, ne provò tal dolore, che venne a morte a Lioiie nel martedì santo li aprile, senza lasciare veruna posterità. I signori di Saint-Marthe {ffist. Gcnéal. de la M. de Fran-ce tom. I, pag. 977) asseriscono com’egli fu sotterrato con pompa nella chiesa di Saint-Jost di Lione; ma però f cosa certa chè il suo cadavere fu trasferito ad Alencon, e sepolto nella tomba dei duchi la vigilia dell’ascensione