DEI CONTI POI DUCHI DI BAR piombare sull’intera provincia, si recò presso san Bernardo a Clairvaux scongiurandolo portarsi a ristabilirvi la calma. 11 santo abate, a malgrado lo stato di debolezza in cui tro-vavasi per la malattia da cui erasi appena riavuto , segui il prelato e secolui si recò a Metz. Ci volle tutta la sua eloquenza, e il dono dei miracoli di cui Dio lo avea graziato, per ricondurre i due partiti a sentimenti pacifici. Vi riuscì finalmente, ma la pace non ebbe durata. E di fatti poco stante vediamo Stefano di Bar vescovo di Metz giovarsi del credito di Wibaud abate di Stavelo per ottenere il soccorso dell’imperatore contra gli attacchi de’suoi vicini. Può esser dubbio per altro se in questo numero ci fosse il coute di Bar nipote del prelato, giacché poco dopo collegatisi contra Matteo duca di Lorena si recarono insieme ad assediare il suo castello di Preni, ed il presero. Morì il conte Rinaldo il io agosto 1170. Da Agnese figlia di Tebaldo IV conte di Sciampagna sua sposa, che gli portò in dote la castellania di Ligni, eretta in contea 1’ anno i‘ò6j da Carlo V re di Francia, lasciò Enrico e Tebaldo che seguono; Ugo, e Rinaldo vescovo di Chartres. ENRICO I. 1170. ENRICO primogenito di Rinaldo II gli succedette in verde età sotto la tutela di sua madre Agnese. Avendolo il vescovo di Verdun ritirato dall’amministrazione della contea di Verdun, prese le armi ad istigazione di sua madre per conservarla, per lo che venne scomunicato. Enrico si riconciliò l’anno 1179 col prelato; e nel 1189 partì col re Filippo Augusto per Terra Santa; e mori nel 1191 all’assedio d’Acri, in cui erasi distinto. TEBALDO I. ligi. TEBALDO succedette al conte Enrico suo fratello, morto senza posterità. Nel ng3 egli sposò in terze nozze Ermenson o llermansette figlia d’Enrico il Cieco conte di Namur e di Luxemburgo, la quale era in età di sette od ott’anni. Questa principessa gli portò le sue pretensioni su quelle due contee, ma vennero contrastate da Raldovi-