DEI CONTI DI LAVAL ■ GUIDO XX. * • 1586. GUIDO, nato il 5 maggio 1585 nella contea di Ilarcourt, venne dopo la morte di Guido XIX suo padre condotto a Sedan da Anna d’Alégre sua genitrice per sottrarlo al furore della guerra civile che accendeva a quei fiorni tutto il regno di Francia. I suoi precettori e scu-ieri si diedero ogni cura per istruirlo gli uni nelle lettere, gli altri nei militari esercizi; nella qual cosa egualmente vi riuscirono, essendoché egli apprese sotto di loro il greco, il latino, lo spagnuolo, l’italiano, l’alemanno, e divenne uno fra i signori più destri nel maneggio dell’armi. Sottrattosi in età di dieciott’anni dalla vigilanza della madre, recossi all’armata del conte Maurizio, colla quale si trovò nel gennaio i6o4 alla presa dell’ Ecluse, ove egli entrava frammezzo i conti Giovanni ed Enrico di Nassau. Il monarca Enrico IV, al qualfe qualche tempo dopo egli fu presentato, prese a portargli aflezione concedendogli lettere di consigliere di stato. Già fin d’allora parlavasi di dargli in isposa la contessa di Chemillé, ricca ereditiera; ma siccome egli non anelava che all’armi ed ai viaggi, partì sul finire del i6c>4 alla volta d’Italia, e venne a Roma per concessione del pontefice Paolo V, che lo accolse distintamente, siccome signore i cui avi aveano ben meritato dalla santa sede. Spronato da sua santità a rientrare nel seno della religione clic quelli avevano professata, ei vi si arrese promettendo di abiurare al suo ritorno in Francia. Mantenne infatti la sua parola ad onta delle opposizioni della madre e delle vive rimostranze dei protestanti, i quali pubblicarono in seguito che il di lui cangiamento »eligioso non era già stato libero. Riaccesasi a que’giorni la guerra in Ungheria fra l’imperatore ed-il turco, Guido ottenuta dal re la concessione di servire nell’armata cristiana, partì il at) agosto i6o5 con un equipaggio adatto al suo carattere, avendo seco per mentore il signore di Marolles officiale distinto, che il monarca avevagli posto al fianco per alfrenare l’impetuosità della sua giovinezza. Egli visitò, fra via il duca di Lorena ed i principi d’Ali-magna, cui lasciò tanto contenti T. XIII. 12