DEI CONTI DI LAVAL 167 sua famiglia. Egli era stato educato col delfino Luigi figlio di Carlo VII, c visse ognora in grande famigliarità col medesimo; e questi anzi salito al trono gli fece sposare nel 1461 (V. S.) Caterina, figlia di Giovanni il Bello duca d’Alencon, mercè dispensa del pontefice Pio II data nel marzo dello stesso anno, dispensa in cui è detto com’eglino eran congiunti in duplici tcrtio et duplici quarto consan-guinitatis gradibus (Arch. de Lavai). Luigi XI poi ili riguardo di questo nodo gli affidò nel i/(63 il governo di Mclun, accordandogli di poter inquartavo il suo scudo colle armi di Francia; e nel 1467 mercè lettere del ig novembre, per eguagliarlo ai principi del sangue, gli concesse il privilegio di precedere il cancelliere e i prelati del regno, siccome aveva accordato ai conti d7 Armagnac, di Foix e di Vendome (1). A tale favore aggiunse in seguito con lettere del gennaio 1481 (V. S.) quello eziandio di scevrarc la contea di Lavai da quella di Maine, perchè fosse nella immediata dipendenza dalla corona, con facoltà assoluta di nominare tutti i regi ufficiali nel suo distretto. Il re Carlo Vili, figlio e successore di Luigi XI, non si accontentava di confermare mercè lettere date a Blois nel novembre i483 tutti i favori che la casa di Lavai avea ottenuti dal suo genitore, ma altri pure novellamente ne aggiunse: nel i486 affidò al conte Guido il governo ed il godimento delle città di Dreux; e nel seguente mercè lettere in data 3 febbraio 1488 (V. S.) lo riconfermò nell’ufficio di gran-mastro del palazzo, ufficio di già varante attesa la morte di Antonio di Chabannes. E tuttociò fu in ricompensa della fedeltà che Guido XV aveva manifestata a questo principe nella guerra di Bretagna cominciatasi nel giugno 14^7? e chiusasi nell’agosto del susseguente. Guido (1) Contengono queste lettere quanto segue: “ Considerando la prossimità di legnnggio che ci stringe-al nostro nipote e cugino, abbiamo disposto e disponiamo colle presenti e per singolare privilegio a lui e suoi eredi conti.di Lavai, che d’ora in poi essi godano un si fatto onore e luogo di preminenza, sia nel nostro grande consiglio e nel nostro parlamento, sia nelle ambascerie ed in ogni altro luogo dove si troverà, eh’ egli cioè preceda il nostro cancelliere e tutti i prelati del nostro regno nel modo stesso che fecero e fanno i nostri carissimi ed amatissimi cugini conti d’Armagnac, di Foix e di Vendome. Dato a Mana nel 19 novembre 1467 (clu Tillef).