DEGLI ANTICHI DUCIII D’ALSAZ. E SVEVIA 575 benefizio si uni nel 918 con coloro che si ribellarono con-tra quel principe. Enrico l’Uccellatore successor di Corrado marciò l’anno dopo contra lui, tosto dopo la sua elezione; ma Burchard si sottomise a lui con tutte le città e tutti i sudditi che da lui dipendevano ( Herrnanus Contractus et fVitichindus). Egli riunì l’anno 925 i ducati d’Alsazia a quello di Svevia, e a tale oggetto venne nel 926 a Worms con Richevin vescovo di Strasburgo per far omaggio al re Enrico (Hist. de V egl. de Strasb., tom. II, pag. 3o5). Burchard passò l’anno stesso in Italia, ove morì il 2 maggio da una caduta di cavallo (Chr. S. Galli). Il continuatore di Reginone dà a sua moglie il nome dì Wida. In una notizia dell’abazia di Ettenheimmunster dell’anno 926 ella porta quello di Hegenwide» E incerto se abbia lasciato figli, ma la comune opinione gli dà a figlio Bur-chard II che ottenne nel g54 i ducati di Alsazia e di Svevia, e Ruthard vescovo di Strasburgo nel gò'ò, il quale morì il i5 aprile 95o, e per figlia Berta che nel 922 sposò Rodolfo Il re della Borgogna Transjurana. Berta fondò nel 966 l’abazia di Payerne, e fu madre dell’imperatrice santa Adelaide. , ERMANNO I. 926. ERMANNO, figlio di Gerardo 0 Gebchard conte della Francia orientale e cugino-germano del re Corrado, ottenne nel 926 da Enrico l’Uccellatore i ducati d’Alsazia c di Svevia, come una prova della riconoscenza che dovea questo principe a Corrado, autore della sua propria elevazione (Regino et Hermanus Contractus). Enrico, per istriìi-gerlo a sè ancor più strettamente, gli fece sposare la vedova del duca Burchard. Ermanno intervenne e concorse nel 936 all’elezione del re Ottone I, e alla sua incoronazione fè le parti di grande coppiere ( Witichindus). Egli avea un fratello di nome Udone conte del Rheingaw che fu al pari di lui addetto sinceramente ad Ottone (Luitpran-dus). Quel monarca andò debitore nel 939 al valore di que’due fratelli della disfatta dei duchi Giselberto ed E-berhard, due de’suoi più pericolosi nemici (Hist. de V egl. de Strasb., tom. II, pag. 3i8-3ig). Ermanno fu poi gra-