i94 CRONOLOGIA STORICA aveva congiunte alla sua contea; ma la presenza del conte Roberto per modo rianimava il coraggio dei suoi, che astrinse il suo signore feudale a cessare dalle ostilità, c tutli i Normanni i quali gli erano nemici a piegare il capo sotto di lui (Vedi qui sopra Roberto Courte-IJcuse duca di Normandia). Avuta da poi una conferenza col duca, gli rientrò in grazia, e divenne anzi uno de’suoi partigiani. Questi mostrava perfino la debolezza di restituirgli il vescovado di Séez con tutto il rimanente che avevagli tolto: grande sventura per coloro che rientrarono sotto la sua dominazione, la quale potrebbe denominarsi una vera tirannide. Serlan ‘vescovo di Sècz e 1’ abate di Saint-Martin della stessa città, ridotti allora agli estremi dalle sue vessazioni, abbandonando la Normandia si ritirarono in Inghilterra, ove pure altri signori oppressi egualmente dal conte Roberto si rifuggiarono, mentre altri passavano in quella vece al servigio della Francia. In vano il re d’Inghilterra, udite le querele che da ogni parte gli.si movevano, tentò colle sue rimostranze e colle sue minaccio di staccare il fratello da questo pericoloso favorito: atteso il suo spirito pieghevole ed insinuante erasi Roberto talmente cattivato l’animo del duca, che nulla valse a.farlo cangiar di partito sul conto suo. Nel iio5 spaventato dai progressi che il re di Inghilterra aveva ottenuti in Normandia, in dicembre egli passò il mare per conchiuder la pace fra esso ed il duca, ma nulla avendo potuto ottenere, alle feste di Natale rifece i suoi passi, non anelando se non che alla vendetta. (C/ir. Anglo-sax). Nel seguente anno egli capitanò la retroguardia del duca Roberto 'alla giornata di Tinchebrai, dove si comportava assai maio; poiché sia viltà, sia tradimento, ei cagionò col suo ritirarsi la perdita della battaglia. Vedendo poscia il duca fatto prigione, egli si adoperava a ricongiunger le sue forze con quelle di Elia conte del Maine, affine di procurargli la libertà; ma trovato che il conte non era disposto a secondarlo, si rappacificò col re d’Inghilterra, il quale gli restituiva Argentan, la viscontea di Falaise e tutto quello suo padre aveva posseduto in Normandia, a patto ch’ei raderebbe al suolo tutti i castelli da lui già muniti. Non ostante però un tale accomodamento il signor di Belleme si volgeva in seguito al partito della