DEI CONTI POI DUCIII DI VENDOME 63» CARLO di CORDONE primo duca di Vendome. i4g5. CARLO nato ai 2 di giugno ¡4% c succeduto in tenera età sotto la tutela della madre al conte Francesco suo genitore nelle contee di Vendome, di Soissons, di Con-dè e nella signoria di Fleche ec., accompagnò il re Luigi XII nella sua spedizione d’Italia, intervenne allá presa di Genova nel i5oy, combattè alla zuffa d’Agnadel perduta dai Veneziani nel i5og, e .venne armato cavaliere sul campo di battaglia. Egli rappresentò il conte di Fiandra nella consacrazione di Francesco I, il quale in riconoscenza dei servigi da lui prestatigli, mercè lettere in data di febbraio 1515 (N. S.) eresse la contea di Vendome in ducato-pa-riato. Carlo eletto nello stesso tempo, o forse anche prima, governatore di Valois, seguitò questo principe alla conquista di Milano, e si distinse nel combattimento di Marignano , ove da tre colpi di pistola gli morì sotto il cavallo. Scelto a governatore della Picardía nel i5i8, egli mandò a vuoto colla sua destrezza ogni tentativo che nel i522 il conte di Surrey generale inglese fece su quella provincia, tenne parimenti a bada nel successivo il conte di Suffolck, costrinse il conte di Nassau a levar l’assedio eli’ egli aveva posto innanfi a Mezicres, smantellò Landrecies e s’impadronì di Hesdino. Il malcontento, la sovvolta e la confisca dei beni del contestabile di Borbone suo cugino non ¡smossero punto la sua fedeltà, la quale era conosciuta per modo, che disponendosi il re a partire alla volta d’Italia, non ebbe difficoltà di affidargli nel i5a4 la difesa di Parigi, dell’ìsola di Francia e della Picardia. E quando un potente esercito degl’imperiali si scagliò contro quest’ ultima provincia, egli ne rese vanì gli sforzi, e impedì loro di fare verun progresso. Il duca di Vendome, allorché nel i525 si seppe in Francia la disgrazia del re fatto prigioniero alla battaglia di Pavia, diede un segno chiarissimo della sua grandezza d’ animo e del suo amore pel ben essere dello stato. Siccome una moltitudine di malcontenti, prelati, guerrieri c magistrati attribuivano alla duchessa madre del monarca le calamità in che allora era immersa la nazione, così di mal