DEI CONTI POI DUCHI DI VENDOME 617 Ponthicu non che Guglielmo figlio del conte di Nevers; e narra Orderico Vitale, che tutti questi capi menarono sì orribile gnasto in quella provincia, che per insulto essi ed i loro soldati si soprannominarono Hilli-becci. Fatto ritorno da questa campagna, il conte di Vendome intrapprese il viaggio di Terra Santa; ma postosi in cammino, fu colto dalla morte a Saint-Gilles in Linguadoca, mentre stava per imbarcarsi. Aveva egli sposato nel iio5 Mahaut figlia di Ugo visconte di Chateaudun e vedova di Roberto visconte di Rlois: matrimonio che Ives vescovo di Chartres aveva tentato di stornare, come scorgiamo dalla sua lettera 129, appoggiato ad una falsa genealogia, per cui pretendeva provare, com’ egli fosse congiunto del primo marito di Mahaut. Ma Goffredo meglio instruito della sua parentela, non tenne in verun conto nè i discorsi nè le minacce del prelato. Nacquero da questo nodo due figli, cioè Giovanni di cui or parleremo e Goffredo che seguì il padre nell’accennata spedizione di Normandia, non che una figlia di nome Maria, che fu consorte d’ un signore di Freteval. GIOVANNI I. 1136 al più presto. GIOVANNI, figlio e successore di Goffredo Grisegonelle, diede principio al suo governo col ricominciare la guerra già sostenuta altra volta dal padre suo contro Sulpicio di Chaurtiont signor d’Amboise; nel che fu aiutato da Rinaldo signore di Chateau-Renaud, il quale portava odio personale a Sulpicio, siccome quello che avealo costretto a cedere una porzione de’suoi possedimenti al proprio fratello Goffredo. Sulpicio fece fronte a questi due confederati, e in una zuffa che lor presentò, poseli in rotta, facendo prigioniero il conte di Vendome e rinchiudendolo nel castello di Chaumont (Spicil., tom. X, pag. 3^2 e 373), donde la storia non ricorda punto in qual epoca venisse disciolto. Giovanni dopo la sua liberazione beneficò grandemente la chiesa collegiata di Vendome, e nel 1147 donò una porzione della foresta di Gatine all’ abazia della Trinità. Egli valorosamente difese nel 1161 insieme co’ propri figli Bouchard e Lancelino il castello di Vendome assalito da Tebaldo conte di Blois, il quale