460 CRONOLOGIA STORICA giudizio sulla lite che agitavasi tra i figli del primo letto di Margherita contessa di Fiandra, e quelli che dal secondo essa aveva dati alla luce; e nel 1248 seguì il re suo fratello in Egitto ed ebbe parte nella vittoria da questo principe riportata il 4 g'ugno I249 su* Saraceni presso Dannata, non che nella presa di questa città, la più opulente e fortificata di quante fossero in Europa. Tale si fu il terrore inspirato da, questi primi successi al soldano di Egitto, allora già ammalato-e ridotto agli estremi, che per indurli a ritirarsi egli fece offerire a San Luigi di restituir tutto quanto aveano altre volte posseduto i re,di Gerusalemme,. di rendere la libertà a tutti i prigionieri cristiani, di pagar grosse somme di denaro per le spese della guerra e di lasciargli Dam'rata co’suoi dintorni. Queste-offerte assai conformi al voto de’ crociati, soddisfecero al consiglio che San Luigi adunò per prenderne deliberazione ; e già.si era preso il partito di accettarle, quando il legato ed il cónte d’Artois le fecero rigettare, dimostrando l’inutilità di trattar con un moribondo incapace di mandarle ad effetto. Al- * . . , 1 . • 1 • 1. 1 torà non si tenne più proposito se non che di sapere da qual parte si ' volgerebbe la guerra; ed in ciò due furono le opinioni. Proponevano gli uni si dovesse stringer d’assedio ’Alessandria : e di tale avviso era il .conte di Bretagna, appoggiandosi a questo che quella città avea un buon porto, ove potrebbesi porre in salvo la flotta e trarne soccorsi di vettovaglie sia dalla Palestina, sia dagli altri luoghi del Mediterraneo. Il conte d’Artois all’incontro avvisavasi dovesse direttamente rivolgersi al Cairo, capitale dell’Egitto, asserendo che chi amava uccidere il serpente dovea prima schiac'ciargli là lesta. Questa opinione, che adir vero non era la più saggia, prevalse; e l’armata postasi in cammino il 20 novembre 12‘4g, giunse in pochi giorni dinanzi al Cairo, da cui non era divisa che da iin ramo del Nilo. Siccome i Crociati non aveano nè zattere nè barche' per varcarlo, impresero d’innalzare un argine-; 'opera che le lreccie e le materie accese lanciate del nemico, non che la violenza della correntia, resero infruttuosa. Già le truppe francesi, perduta ogni speranza, stavarro per dar volta, quando Bedovino venne ad accennar loro un guado. Il conte di Artois chiede allora d’essere il primo a passarlo; ma il re