DEI CONTI DI VERMAND. POI DUO. DI VALOIS a3i quale dopo essere stato nel g41 consacrato arcivescovo di Reims ed aver ricevuto il Pallium da papa Stefano IX, venne finalmente scacciato nel C)48, siccome un intruso, dal concilio d’Ingelheim. Il can-ccllicr d’Aguesseau (Opere, tom. I, pag. 522) dà ad Erberto un sesto figlio eh’ egli chiama Renaldo, ma noi non troviamo alcun fondamento di 'quest’asserzione. Le figlie di Erbcrto sono, Alice moglie di Arnoldo I conte di Fiandra c Leutgarde sposa, i.u di Guglielmo 1 duca di Normandia, 2.0 di Tebaldo I conte di Dlois. ALBERTO I. Ì 943. ALBERTO detto il PIO, secondogenito di Erberto II, succedette a lui nella contea di Vermandois dopoché Ugo il Grande suo cugino ebbe dato termine ai litigi ch’erano insorti tra lui e i suoi fratelli per la divisione dell’ eredità paterna. Non appena se n’ c-ra posto in possesso che Raule li conte di Cambiai, sollecitato dal re Luigi d’Oltremare suo zio materno, si gettò sul Vermandois usurpandone la maggior parte. Mossero contro lui Alberto cd i suoi fratelli, c gli diedero una sanguinosa battaglia, dove egli versario per Raule suo padre, per sua madre Adele c per se medesimo dopo sua morte (Tabul., 1. Molism.,pag. 12). A ciò si può aggiungere che l’autore stesso della sua vita lo spaccia egualmente come figlio di Adele: Mater vero, egli dice, A dela vocabatur. Educato nella sua giovinezza alla corte di Guglielmo il Conquistatore, era passato da poi in quella del re Filippo I, che lo pose alla testa delle sue genti e lo fece anche risiedere fra i baroni del suo consiglio. Ma le grandi ricchezze di Simone, quando in se raccolse la successione paterna, ingelosirono il monarca e ne cangiarono l’animo a suo Sguardo. Fu appunto ad istigazione di lui che Bartolom-meo Bardoul signore di Broyes e cognato del c(ontc di Valois corse sulle sue terre togliendogli Bàr-sur-Aube, Vitti e la Ferté; nè andò guari che il re stesso si gettò sul Valois, e ne pose a sacco buon tratto. Simone per rappresaglia corse anche egli le terre del re: le loro truppe rispettive scontraronsi parecchie fiate, e la vittoria pendette ora dall’ un or dall’altro canto. I guasti da esse truppe recati fecero nascere in Simone cotali scrupoli, eli’ egli si credette in dovere di andar-