DEI CONTI DI SOISSONS 345 di principe Eugenio per le vittorie che immortalarono il di lui nome, il quale trapassò in Vienna nel ijitì (1), e finalmente due altri maschi e tre femmine. La principessa Olimpia Ior madre, ritiratasi per malcontento a Brusselles nel 1680, ivi cessò di vivere il 10 ottobre 1708. * LUIGI TOMMASO AMADEO di SAVOJA. i673. LUIGI TOMMASO AMADEO, nato il i5 dicembre i658, figlio primogenito del principe Eugenio Maurizio, a lui succedette nella contea di Soissons. Dopo aver servito la Francia in qualità di maresciallo di campo, si lasciò egli nel 1695 indurre dal duca di Savoia a passare al soldo dell’imperatore. Trovavasi nel 1702 all’assedio di Landau, allorché riportò due ferite in un braccio, che lo costrinsero (1) Sebbene non sia nostro divisamente il tracciar qui un compendio ¿Iella vita di questo principe, non possiamo però dispensarci dal ricordare i principali suoi avvenimenti. Nato in Parigi il i8 ottobre i663, si destinò per lo stato ecclesiastico sotto il nome di abate di Carignano; ma inutilmente avendo egli fatta istanza per ottenere un* abazia od un militare impiego che sostenesse il suo grado, irritato da tale rifiuto si ritirò nel i683 a Bruxelles presso la principessa sua madre, donde passò ad unirsi ai principi di Conti, cui il pericolo di Vienna assediata dai Turchi chiamava in di. lei soccorso. Fatto Louvois consapevole della uscita di lui dalla Francia, ebbe a dire, ch’egli non vi sarebbe più mai rientrato; ma il principe: Io vi rientrerò, disse, a dispetto di Louvois, Luigi XIV, il quale non nutriva di lui migKoip opinione che il suo ministro, spiegò la medesima non curanza per questo personaggio, allorquando gli venne riferito, essersi lui addetto al servigio dell’imperatore, che lo avea già impiegato nella propria armala. Che ve ne sembra? diss’egli agli astanti: JSfon ho, io fatta una grave perdita? Ma ben dappoi se ue accorse; poiché inviato Eugenio in Italia per difenderla contro i Francesi,» diportassi con tanto valore e destrezza, che nel 1697 gli si affidò il comando dell’armata imperiale. Richiamato dall’Italia per far fronte ai Turchi, mercè la celebre vittoria riportala sopra di loro il i.° settembre 1697 presso Zenta sulla Teisse, ed altri strepitosi fatti che la seguirono, li costrinse a conchiuder la pace, o meglio a rinnovare la tregua, il 26 gennaio 1699. La guerra per la successione alla monarchia spagnuola nel 1701 lo richiamò di nuovo in Italia, ove in sulle prime la sua fortuna fu bilanciata dal maresciallo di Catinat; ma in seguito si trovò a miglior condizione a fronte del maresciallo di Villeroi, che al primo era stato sostituito. Sorpresolo a Cremona nel 1.9 febbraio il fece prigioniero} ma però la bravura de’ Francesi lo costrinse a ritirarsi colla sua preda. Trovò uri rivale più degno di se nel duca di \ea-